Università e scuole chiuse per l'emergenza da Covid-19, studenti, maestri e prof fuori sede in partenza per le regioni di provenienza.
L'esodo da Nord a Sud in realtà è già cominciato da più di una decina di giorni e i primi a spostarsi sono stati i ragazzi che studiano negli atenei lombardi, emiliani e veneti. La prova documentata arriva dalla Puglia dove la Regione ha inserito sul suo portale un modello in cui gli studenti universitari di ritorno a casa si devono iscrivere indicando la data di arrivo.
Una settimana fa i giovani che si erano auto-censiti, dicono dall'Ordine dei medici regionale, erano già 5 mila. Adesso il numero è salito a circa 8 mila. E l'iniziativa è stata molto ben accolta dai giovani - spiega l'Omceo - che certo non si sono tirati indietro.
La comunicazione degli spostamenti da una zona all'altra del territorio nazionale sono obbligo di legge per tutti i cittadini - e ovviamente non solo per i professori e gli studenti che raggiungono i familiari in città diverse da quelle dove lavorano o studiano - e sono contenuti nel Dpcm di ieri. L'indicazione deve essere fornita al momento dell'arrivo all'Ufficio di Igiene e profilassi che fa capo all'Asl territoriale. In base alla descrizione dei contatti avuti e del luogo di provenienza, che si tratti di zona rossa, gialla, o città dove comunque sono stati registrati contagi, gli esperti forniranno le regole da seguire. Per esempio, se bisogna restare in auto-isolamento a casa, a distanza di sicurezza dai familiari, se è necessario essere visitati da un medico e come comportarsi con le altre persone. Nel caso in cui ci siano dei sintomi, le persone vengono subito prese in carico per i passaggi sanitari successivi.
Di sicuro - raccontano gli esperti - suscita qualche ansia l'esercito di lavoratori e studenti migranti che si muove da aree con strutture ospedaliere molto attrezzate, a zone del Paese dove il Servizio sanitario era già in sofferenza ancor prima dell'emergenza.
"E' importante che i singoli seguano le indicazioni e gli obblighi di legge, poichè i comportamenti individuali in una situazione di emergenza come quella attuale fanno la differenza", commenta Ester Pasetti, dirigente medico dell'Ospedale di Piacenza e segretario regionale del sindacato Anaao Assomed dell'Emilia Romagna. "L'obbligo di comunicare all'Asl la data di arrivo e il luogo da cui si proviene vale per tutti - conclude - e bisogna osservarlo".
Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere