Uno scontro al veleno, uno strappo difficile da recuperare e sul tavolo l’opportunità di fare della Reggia di Quisisana un museo archeologico e una scuola di livello internazionale. Un risultato che sembrava a portata di mano fino ad una settimana fa. Poi a innescare la miccia è il Soprintendente di Pompei Osanna. Dure le sue parole contro l’amministrazione Pannullo con l’annuncio di essere ad un punto morto per colpa dei ritardi del comune di Castellammare. Un’accusa a cui il sindaco ha risposto sancendo una rottura che ha il sapore dell’irrimediabile: “Tutta colpa di Osanna, il direttore era fuori sede”. E ancora ieri, a qualche giorno di distanza, incalzava in un post su Fb: “Non ci facciamo mettere i piedi in testa da alcun personaggio, men che meno da uno che non ha a cuore la città”. Un clima teso, nel quale si inserisce l’appello del Comitato Scavi di Stabia, preoccupati dello scontro a suon di dichiarazioni sui giornali e sulle pagine Fb. Un appello a non abbandonare la strada del dialogo e un invito a stringere i tempi. “Sulla vicenda del museo archeologico di Stabia a Quisisana e della Scuola di archeologia – dicono Eugenio Carpio e Maria Cristina Napolitano del direttivo del Comitato per gli Scavi di Stabia – la nostra organizzazione ritiene che non si possa abbandonare la strada del dialogo. Con pazienza Soprintendenza di Pompei e Comune di Castellammare tornino a parlarsi, senza dimenticare il cammino fatto, evidenziando le cose che restano ancora da fare per dare finalmente una sede degna alla collezione dell’Antiquarium stabiano aperto da d’Orsi nel 1959 nei locali della scuola media Stabiae e chiuso nel 1997 per una decisione sbagliata. La città non può perdere ora la disponibilità del Ministero dei beni culturali a investire competenze e risorse per riaprire il museo. Si mettano da parte incomprensioni e si realizzi il sogno di Libero d’Orsi e di generazioni di stabiesi, dotando la città di una fondamentale infrastruttura culturale e turistica: questo può avvenire solo concentrandosi ora sull’obiettivo di aprire il Quisisana, bene comunale, destinato altrimenti all’abbandono: per il Comitato resta questa la priorità. Allo stesso tempo, la discussione sulla valorizzazione degli scavi di Stabiae non può che partire da due principi: lotta all’abusivismo edilizio, con la demolizione dei manufatti illegali, e definizione dell’area del Parco archeologico di Varano, secondo chiare direttive scritte e dettate degli enti pubblici e delle istituzioni pubbliche”. Una strada al dialogo su cui si incontra il tentativo dell’assessore di Pannullo, Pino Rubino, che in una lunga nota tecnica ripercorre tutto il lavoro svolto per arrivare alla meta e soprattutto utilizza toni più distensivi. Invitando a chiudere le polemiche, aggiunge: “Siamo immediatamente disponibili a firmare. E’ questo per Castellammare un risultato storico”. Ma dopo a scontro chiuso tra Osanna e Pannullo, quel che resta è il gelo.