La figlia pubblica i video del padre. E spiega in un lungo post il significato di quelle immagini registrate dal comandante Schettino prima di andare in carcere per il naufragio della Concordia. Rossella, figlia del comandante condannato per il naufragio della Costa Concordia, si sfoga su Facebook. «Ci sono state pressioni che hanno determinato la rimozione dei video, ora li pubblico io. Ho creato, quindi, un canale Youtube dove verranno riproposti i video non più disponibili a causa di una forzata rimozione. Ricordo molto bene gli ultimi giorni antecedenti alla sentenza di condanna definitiva di mio padre. Proprio quelli erano i giorni in cui li ha realizzati. Erano le ultime ore che potevamo trascorrere insieme, ne eravamo entrambi coscienti, per questo mi ha voluta al suo fianco mentre li registrava". Ripubblicati sul web, la figlia spiega il senso di quella sorta di ultimo messaggio di Schettino prima di finire in carcere per la sentenza di condanna a 16 anni di carcere: "Questi video non sono stati un estremo tentativo di difesa, sono stati infatti pubblicati solo successivamente al carcere di mio padre. I video sono stati realizzati al fine di lasciare testimonianza diretta dei fatti e delle scelte di quella notte. Mio padre non aveva mai avuto possibilità di un'informazione corretta su quella vicenda, la disinformazione e pressione mediatica avevano da subito distorto la realtà. Per queste ragioni questi video sono di grande importanza e lo dimostra il fatto che per qualcuno sono scomodi e io sono qui a pubblicarli nuovamente". Il senso di questa testimonianza è rivolta all'opinione pubblica: "Mio padre in tutta questa vicenda è rimasto solo fin dal primo momento in plancia dove l'intero bridge team è mancato nel suo ruolo e nelle fasi più importanti della manovra e della gestione dell'emergenza. È rimasto solo di fronte all'opinione pubblica, è rimasto solo di fronte alla giustizia, è rimasto il solo a pagare per tutti e oggi è il solo che da anni e` rinchiuso in un carcere. Come se su quella nave non ci fossero mai stati altri ufficiali, come se non ci fosse mai stato un armatore, un costruttore e un ente certificatore. Io resto saldamente presente al fianco di mio padre e del Comandante Francesco Schettino lungo la rotta della verità".
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