Parlavano a telefono, si incontravano scambiandosi informazioni. Erano sempre ascoltati. In due anni gli inquirenti hanno ricostruito la trama dei loro affari dalle estorsioni a commercianti alle ricettazione di merce rubata. C’è anche un sequestro di persona tra le accuse di cui dovranno rispondere. I carabinieri hanno messo in scacco tre clan, all’alba, in una vasta operazione diretta ad assestare un duro colpo ai clan tra Ercolano e Torre del Greco. Ventitré misure cautelari nei confronti di 18 presunti affiliati al clan Ascione-Papale, al clan Montella-Suarino e a 5 persone, ritenute affiliate al contrapposto clan "Birra-Iacomino" sono state notificate nella mattinata di oggi dai carabinieri nel Napoletano. Fondamentali anche le testimonianze raccolte dai collaboratori di giustizia che hanno permesso agli inquirenti di ricostruire la trama degli affari delle cosche vesuviane. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, ricettazione, porto d'armi ed estorsione. Nel blitz affiliati di cosche in guerra per il controllo delle attività malavitose tra Ercolano e Torre del Greco. Tra i destinatari del provvedimento firmato dal gip del tribunale di Napoli ci sono Immacolata Adamo - vedova del padrino Raffaele Ascione, noto come Rafele 'o luongo – il capoclan Ciro Montella e Natale Dantese. Il blitz è scattato nella notte, con l’intervento di decine di militari dell’Arma e due elicotteri per controllare chi avesse provato a fuggire e che tutta l’operazione avvenisse secondo quanto organizzato nei minimi particolari. I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri e disposti del gip del tribunale di Napoli sui richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Delle 23 persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare nove erano già detenute. Le indagini hanno avuto inizio nel 2014. E questa mattina all’alba un importante risultato nelle lotta ai clan è stato raggiunto.