"Ho denunciato per dovere e con coraggio. Spero serva da esempio". Estorsori del clan le inviano minacce riferendosi ai suoi figli e il sindaco di Sant'Antonio Abate, Ilaria Abagnale, non ha esitato un secondo di più a denunciare alle forze dell'ordine le pressioni di un boss di un clan emergente di camorra. "Oggi voglio ribadire che la legalità e la giustizia sono beni comuni che vanno tutelati. Ho ottenuto completo ascolto e supporto dall’Arma dei Carabinieri, su cui ho riposto la mia piena fiducia. Spero che la mia scelta possa servire, essere da esempio per gli imprenditori di Sant'Antonio Abate, a cui assicuriamo che nell’atto di denuncia troveranno la risoluta disponibilità di intervento e tutela delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, che sono dalla loro parte e di chi ha rispetto delle libertà altrui. Che possa crescere il coro di voci e di azioni concrete degno a difendere il presente del nostro paese e il futuro dei nostri figli, che vogliamo libero da ogni forma di controllo sociale. È chiaro che qui non c’è spazio per prepotenze e intimidazioni".
Arrestati nei giorni scorsi Luigi Verdoliva, trentenne, ritenuto boss energente del nuovo clan che ha tentato due estorsioni e il diciannovenne Ludovico Genovese che lo accompagnava nelle missioni contro le vittime.
"Il sindaco si faccia i c... suoi - l'intimidazione fatta arrivare al primo cittadino del comune sui Monti Lattari - la smetta di fare il carabiniere, altrimenti può succedere qualcosa ai suoi figli". Di qui la denuncia del sindaco. E oggi i carabinieri di Torre Annunziata, e gli agenti del commissariato di Castellammare di Stabia, hanno eseguito un'ordinanza di custodia in carcere e agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia - a carico di due persone, ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di tentata estorsione e violenza privata, aggravate dalla modalità mafiosa.
Non solo minacce, ma anche estorsioni. Messe in atto, tra gennaio e aprile 2022, a Sant'Antonio Abate e a Santa Maria La Carità, rispettivamente ai danni di una ditta incaricata del montaggio e smontaggio delle luminarie natalizie e di una ditta di lavorazione di marmi e pietre.
"Uno degli indagati, inoltre - scrive la Procura - a febbraio 2022, avrebbe rivolto, per interposta persona, minacce e intimidazioni al sindaco di Sant'Antonio Abate, nel tentativo di costringerlo a non interferire con la criminalità nelle procedure di assegnazione degli appalti pubblici''.
"Appena ho saputo che erano in pericolo i miei figli - ha spiegato al Mattino il sindaco Abagnale - ho capito che serviva un atto di coraggio e che non potevo più attendere per il bene della mia famiglia e della città. Ho denunciato e spero che la mia scelta possa essere d'esempio per gli imprenditori di Sant'Antonio Abate. Solo così possiamo difendere la nostra città e garantire un futuro ai nostri figli".
Solidarietà è stata espressa al sindaco di Sant'Antonio Abate dal Circolo intercomunale della Legalità di Castellammare di Stabia intitolato alla memoria di Michele Cavaliere e dal coordinamento regionale della Campania di Sos Impresa Rete per la Legalità Aps.