Sequestro di conti correnti e beni. Nei guai una ditta rifiuti di Sant'Antonio Abate. Tra il 15 e il 16 marzo il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni del valore di oltre 1.200 mila euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su conforme richiesta della Procura, nei confronti di una società di Sant'Antonio Abate nel settore della raccolta di rifiuti.
A carico della società e del suo rappresentante legale sono stati sequestrati euro 368.692,88 di somme liquide giacenti su diversi conti correnti e tre immobili (di cui due box e un appartamento) per il valore stimato di euro 151.200,00, per complessivi euro 519.892,88.
Il provvedimento e il portato degli accertamenti di natura economico-finanziaria svolti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia su delega della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, avviati a seguito di un'attività ispettiva di carattere fiscale che avrebbe permesso di accertare che la società, destinataria del sequestro, avrebbe omesso il versamento di ritenute nei confronti dei propri dipendenti per lo stesso importo.
«La condotta illecita, oltre all'indebito risparmio d'imposta, ha consentito alla società di collocarsi sul mercato in una posizione di assoluto rilievo e di privilegio nello specifico settore commerciale, provocando effetti distorsivi sulla concorrenza, particolarmente dannosi nell'attuale periodo di crisi economica» secondo la Procura.
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