In aula per testimoniare contro l'aspirante boss e costituirsi parte civile in nome della sua comunità. Ilaria Abagnale in Tribunale a Torre Annunziata all'apertura del processo a carico di Luigi Verdoliva, il trentenne aspirante boss accusato di avere minacciato i figli del primo cittadino.
"Sono stata in aula per contrastare il crimine nel nostro paese. Non da sola, ma con il sostegno del Presidente FAI anti-racket nazionale Luigi Ferrucci e il coordinatore campano Pasquale Del Prete, con una significativa partecipazione degli associati".
Nel processo imputati con Verdoliva anche Ludovico Genovese, diciannovenne, Giovanni Sullo, 43 anni e Giovanni Cestaro. I quattro sono accusati di due episodi di estorsione, aggravata dal metodo mafioso. Mentre solo Verdoliva di tentata violenza privata nei confronti del sindaco.
Spiega il primo cittadino su Fb: "Lo abbiamo fatto, insieme, per il mio Comune, per un Ente costituitosi parte civile in ordine ai reati contestati relativi a fatti commessi nel territorio, per ottenere dagli imputati il risarcimento dei danni, poiché nel compimento dei reati contestati è stato provocato allarme sociale, limitazione della libertà fisica e morale dei cittadini, impedito il libero esercizio delle attività economiche e danneggiato il buon nome del paese.
Non abbiamo permesso e non permetteremo che attività illegali sul territorio possano sostenere la malavita, che a danni delle famiglie di chi lavora onestamente si possa potenziare un sistema assolutamente da reprimere. Continueremo a difendere, anche fra i banchi del Tribunale, la nostra comunità. A testa alta".