Un’adesione sorprendente ed a tratti commovente quella registrata stamattina alla “Passeggiata della Legalità – Terra Nostra” organizzata dall’amministrazione comunale di Sant’Antonio Abate. Un corteo animato non solo dalle presenze istituzionali previste da scaletta ma anche da studenti, maestre, associazioni del territorio ed esponenti della società civile. Una presenza massiccia che di per sé rincuora, perché testimonianza della voglia di dire no ad ogni forma di illegalità che possa minare la serenità di un’intera comunità.
La manifestazione ha avuto inizio in piazza della Libertà, dove si sono succeduti i vari interventi. A moderare il momento la consigliera comunale Anna De Stefano, membro dell’Osservatorio Permanente sulla Legalità del comune. “Oggi siamo qui per ribadire che noi, come amministrazione comunale, ci siamo – ha sostenuto la De Stefano – c’è il nostro sindaco e la conosciamo bene, sappiamo bene quanto sia presente su questi temi. Ci siamo e ci saremo perché abbiamo maturato verso di voi un forte senso di responsabilità, quella del buon padre di famiglia”.
Tante le presenze istituzionali presenti che si sono alternate nei saluti prima della partenza della passeggiata.
“Nel cammino che conduce alla vittoria nella lotta all' illegalità è necessario essere uniti – ha dichiarato Pasquale Del Prete, presidente della FAI Antiracket, nel corso del suo intervento – Da soli si è più veloci ma è in compagnia che si va più lontani. Sono un imprenditore, un imprenditore che ha denunciato per difendere la libertà di fare impresa. Le istituzioni, la magistratura e le forze dell’ordine sono con noi ma noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte”.
“La denuncia ha un valore importante perché ci rende liberi – ha asserito Ciro Bonajuto, sindaco di Torre Del Greco fortemente impegnato sul tema affrontato - Ma aggiungo che abbiamo un’asticella della tolleranza troppo alta nei confronti dell’illegalità. Dobbiamo avere la capacità di indignarci, arrabbiarci, vergognarci. C’è bisogno anche della condanna sociale non solo di quella giudiziaria per cambiare davvero lo stato delle cose”
Presente anche l’Assessore regionale alla Legalità Mario Morcone che ha ringraziato Ilaria Abagnale e l’intera amministrazione complimentandosi per l’iniziativa. “E’ una bellissima giornata per la quale ringrazio. Non siamo più disponibili a subire alcun sopruso. L’assassinio di Giovanni Falcone, che andremo a ricordare tra qualche giorno, ha determinato una scossa nelle coscienze della società civile generando la voglia di lottare per affermare il principio di legalità.”
“Grazie per questa scelta di coraggio, perché nella nostra terra ce ne vuole tanto di coraggio quando il peso della camorra e della malavita organizzata arrivano nei nostri territori pesando sulla quotidianità di tanti – ha dichiarato Mario di Palma, coordinatore di Libera Campania – Molti dei cartelli esposti questa mattina citano la parola “libertà”, la libertà è un gesto a testa alta e non può venire solo dalle istituzioni ma deve attraversare cuore, testa e corpo delle persone. Perché è così che si vince, mettendosi insieme”.
Sempre presente nei momenti importanti dedicati alla comunità abatese Don Salvatore Branca, parroco del paese. “Le persone forti, non hanno bisogno della legalità. Chi è potente, prepotente ed è armato la legge se la fa da sé – ha dichiarato il parroco abatese - Le persone fragili hanno diritto alla legalità, perché sono deboli, hanno dei bisogni e vanno sostenuti. C’è una terza posizione, quella di chi potrebbe essere forte, ma preferisce aspettare e stare al fianco di chi è fragile. Scegliere la legalità è di fatto il modo più solidale di vivere che c’è, perché significa prendersi cura di chi non ce la farebbe da solo. Ed è chiaro quanto questa sia la via maestra per trasformare un territorio. Ci sono tante persone che restano indietro e vanno aiutate ecco perché è importante fare questa scelta, farla con coraggio e convinzione”
“Mi definiscono prima cittadina, ma fin dal primo giorno mi sono sentita l’ultima cittadina. Perché preferisco immaginarmi defilata e dietro alle spalle dei miei concittadini, a difesa dei loro diritti e dei loro bisogni”. Ha esordito così il sindaco Ilaria Abagnale, definito ormai anche dalle altre istituzioni amiche “il Sindaco H25”, ad evidenziare il costante ed instancabile impegno della prima cittadina di Sant’Antonio Abate. “Questo per dirvi che noi ci siamo, le istituzioni ci sono ma non serve essere un sindaco H25 e portare risorse economiche sul territorio per migliorarlo se non acquisiamo la capacità di incontrarci e confrontarci. Dobbiamo anzitutto costruire una nostra identità fondata su valori importanti e condivisi per lasciare questa eredità importante ai nostri figli senza mai arrenderci. Lo dobbiamo fare consapevoli del fatto che c’è chi non ha indietreggiato neanche dinanzi ai mitra per difendere la legalità. E noi, come amministrazione comunale, non indietreggeremo neanche di un millimetro perché siamo qui per cambiare il territorio da ogni punto di vista.”
Terminati gli interventi ha avuto inizio la “passeggiata” lungo le arterie principali della città. Durante il percorso sono state consegnate ai commercianti delle vetrofanie da esporre a simboleggiare la presa di distanza da ogni forma di corruzione e criminalità. In via Casa D’Antuono, uno dei rioni più antichi di Sant’Antonio Abate, ci si è fermati per assistere ad un piccolo pezzo teatrale tratto da “I cento passi”, organizzato dai ragazzi dell’associazione “Io non ti conosco”. Giunti nei pressi dello Stadio Comunale, invece, ad attendere la folla un gruppo di studenti con Don Luigi Merola che ha ringraziato il sindaco Ilaria Abagnale pregando lei e tutti i presenti di perseverare negli intenti e di non lasciare che la bella manifestazione organizzata resti nel tempo fine a sé stessa.
Il corteo si è infine diretto nuovamente al Municipio del paese per i saluti ed il congedo finali.