Capannone industriale abusivo abbattuto a Sant'Antonio Abate. Demolita struttura fuorilegge di più di 250 metri quadri dopo più di 20 anni dalla sentenza che avrebbe dovuto mettere in moto le ruspe.
Nell'ambito dell'attività di contrasto al fenomeno dell'abusivismo edilizio che costituisce una delle priorità dell'azione della Procura della Repubblica, in esecuzione di due ordini di demolizione emessi dal Tribunale di Torre Annunziata e dalla Pretura Circondariale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Gragnano, si è proceduto alla demolizione di un capannone abusivo (mt. 21 x mt.ll x h. mt. 6) composto da pilastratura e capriate in ferro con lamiere grecate, chiuso con murature perimetrali fino a strutture portanti, avente un volume complessivo di I .667,41 mc. e una superficie di circa di mq.235, con recinzione del fondo agricolo, pavimentazione di detto fondo in c.a. ( h. 1,50 x ml. 25 x 23) e cancello scorrevole (mt. 7,40), a Via Pontone Vecchio.
Il capannone e la recinzione del fondo agricolo demoliti insistevano su di un'area classificata da vincoli paesaggistici ed ambientali ai sensi del D.L.vo 42/04 nonché ai sensi della Legge Regionale n. 35/87 e s.m.i. Quindi in area protetta e non sanabile.
Spiega la Procura: "L'esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall'Autorità Giudiziaria rappresenta, per la tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l'efficacia dissuasiva nei confronti dell'abusivismo edilizio".
Nel caso di specie si è data esecuzione a condanne relative ad un abuso edilizio risalente all'anno 1996/1997.
Grazie anche alla incessante opera di sensibilizzazione posta in essere da questo Ufficio e in conformità al dettato normativo, la suddetta demolizione ha avuto luogo da parte del proprietario del manufatto abusivo in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti.