“Credo che Sant’Antonio Abate debba essere presa per mano e condotta fuori dal torpore nel quale vive da un po’. Gli abatesi stanno cominciando a dimostrare tutto il disagio di cui hanno già coscienza ma che solo ora stanno tirando fuori. Ogni giorno ricevo messaggi e telefonate di persone che mi chiedono di non mollare, di andare avanti con la mia candidatura. Ma se c’è una cosa che non mi manca quella è il coraggio. Anche il coraggio di dialogare con tutti e trovare una sintesi che ci veda compatti e tutti dalla stessa parte. Purché l’obiettivo condiviso sia il bene comune e non il personalismo”.
Così Matilde Alfano, candidata sindaco di Sant’Antonio Abate alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno.
“Ho in testa e nel cuore un’altra ‘versione’ di città – ha proseguito -. Una città senza idoli o idolatrie. Una città in cui le diverse opinioni arricchiscono la comunità. A questa città mancano valori, punti di riferimento, concretezza. All'interno della nostra comunità è netta la percezione di vuoto culturale, sociale ed etico. Bisogna riscoprire e riaffermare principi etici fondamentali che aiutino a orientare le azioni individuali e collettive verso il bene comune. Serve un moto verso il miglioramento sociale, la giustizia e la sostenibilità. E bisogna rispondere al desiderio crescente di azioni tangibili e risultati effettivi che riflettano e rafforzino i valori e i punti di riferimento della comunità. Occorrono miglioramenti visibili e duraturi della qualità della vita cittadina. Tutto questo richiede un impegno collettivo di “corresponsabilità” ed una visione realmente condivisa del futuro. La politica deve essere in grado di spiegare tutte le proprie azioni e decisioni in modo chiaro e trasparente”.
Sulla necessità di eliminare ogni posizione ibrida dice: “È tempo di reimmettere nelle competizioni elettorali i simboli di partito perché bisogna fare scelte di campo e non restare 'ibridi' per essere con tutti e con nessuno. È importante che ci sia chiarezza delle posizioni in un panorama politico che può essere sempre più frammentato e fluido. Fare "scelte di campo" richiama alla responsabilità dei politici di essere trasparenti, coerenti e fedeli ai propri principi. Questo serve a rafforzare il tessuto della democrazia, assicurando che gli elettori abbiano accesso a informazioni chiare e affidabili per guidare le loro decisioni”.