GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




La storia

Samuel, bimbo cammina dopo 10 anni di calvario

La storia di una famiglia di Torre Annunziata: 'Lasciati soli'

di Redazione
Samuel, bimbo cammina dopo 10 anni di calvario

"Sai, adesso riesco a camminare. Vuoi vedere? Dai mamma, aiutami! Non ci posso credere, riesco a fare dei piccoli passi. Non è incredibile?". Ci sono voluti dieci anni per raggiungere questo risultato.

Samuel ha una luce particolare negli occhi. Il dolore, gli interventi chirurgici e le privazioni che ha dovuto sopportare per una vita intera, non gli hanno affatto spento il sorriso. A ottobre compirà dodici anni e i suoi genitori non hanno mai smesso di battersi per farlo camminare. 

Ma dietro quegli occhi allegri e vispi si nasconde la storia di un’infanzia negata. Da quando è nato convive con una grave patologia che coinvolge gli arti inferiori: la Sindrome del Piede Torto Congenito. Samuel adesso è in via di guarigione e ha già iniziato a camminare.

"A soli dieci giorni di vita lo hanno ingessato dall’inguine alla punta dei piedi – racconta Anna Marasca, la mamma di Samuel – Per riportare gli arti in posizione l’ingessatura è necessaria. Io e mio marito abbiamo fatto di tutto per nostro figlio”.
La diagnosi di Samuel travolge la famiglia Manco come un tornando. Da quel momento niente sarà più come prima. Anna e Carmine girano tutto lo stivale alla ricerca di un medico affidabile, ma le insidie sono dietro l’angolo. “Dopo la nascita di mio figlio ho perso il lavoro. Sono stati momenti tremendi, ma non mi sono mai arreso – spiega Carmine Manco, papà di Samuel - La Regione Campania non offre un valido aiuto alle famiglie. Prima di ottenere una convenzione per le ingessature, è obbligatorio fare una visita privata di 250 euro. Siamo cinque in famiglia, abbiamo altri due figli. I soldi continuavano a scarseggiare, mi sentivo impotente”.
Poi, quattro mesi fa, la svolta. Anna e Carmine contattano un’equipe medica di Bologna - specializzata nel trattamento della patologia - composta da Manuele Lampasi, Giovanni Lucchesi, Camilla Bettuzzie Giada Salvatori. I medici comunicano alla famiglia che il bimbo necessita di un fissatore, unica chance per rimettere il piede sinistro in posizione. Anche in questo caso l’intervento è costosissimo. Il papà di Anna, l’ingegnere Damiano, i colleghi di Carmine e la stessa equipe medica si mobilitano immediatamente per aiutare la famiglia Manco.

"Mio figlio ha sofferto tantissimo durante i tre mesi di fissatore. Aveva 24 ferri conficcati nelle ossa e nella carne. Dopo una piccola complicazione i medici lo hanno operato di nuovo a febbraio. Prima dell'intervento ci hanno comunicato che Samuel avrebbe dovuto indossare il fissatore per un altro mese, eravamo disperati".

Ma dopo il buio, arriva la luce. "Non dimenticherò mai quel momento, sono svenuto dall'emozione - spiega Carmine - l'intervento era riuscito benissimo e Samuel non aveva più neanche bisogno del fissatore. Per me è stato un miracolo. Nella radiografia fatta la mattina stessa il piede era oggettivamente storto. Dopo l'intervento, invece, l'osso era completamente dritto. Eppure i medici non ci avevano mai dato speranza, anzi, erano piuttosto certi ci volesse a prescindere il fissatore".

 


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18-03-2023 20:16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA