I bambini che all'inizio della pandemia avevano circa 3 anni hanno subito uno stopo di quattro mesi, un po' come se per loro il tempo si fosse fermato, è questo il ritardo che hanno maturato nello sviluppo delle competenze motorie, sociali e linguistiche secondo uno studio condotto da diverse istituzioni giapponesi e pubblicato su Jama Pediatrics.
La pandemia, secondo i ricercatori, ha avuto un impatto su tutti i sistemi con cui si confrontano i bambini: gli ambienti frequentati, le routine, i rapporti con gli adulti e gli altri bambini.Tuttavia, "pochi studi hanno esplorato l'associazione tra la pandemia e lo sviluppo in neonati e bambini in età prescolare".
Il gruppo di lavoro autore di questo studio, ha cercato di farlo studiando 447 bambini che all'inizio della pandemia avevano 1 anno di età e 440 di tre anni, seguendoli per i due anni successivi.
Secondo tale studio, mentre i bambini più piccoli non hanno avuto particolari ritardi nello sviluppo, per quelli più grandi l'impatto di Covid-19 è stato pesante.
Il ritardo medio accumulato rispetto al consueto sviluppo è di 4,39 mesi.
Le competenze su cui gli effetti della pandemia si sono fatti più sentire sono la capacità di gestire le relazioni sociali con gli adulti (6,41 mesi di ritardo), la disciplina (5,69 mesi), il linguaggio (5,64 mesi).
Questi effetti, inoltre, erano più accentuati o attenuati a seconda delle caratteristiche del contesto in cui i bambini vivevano.
Lo studio al momento non permette di sapere se, al termine della pandemia, i bambini abbiano recuperato il ritardo accumulato, tuttavia, "è importante identificare i bambini che sono stati colpiti in modo dannoso dalla pandemia e fornire loro supporto per l'apprendimento, la socializzazione, la salute fisica e mentale e il sostegno familiare", scrivono i ricercatori.