GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




La storia

Rischia di perdere la mano, il figlio: 'Nessun ospedale ci aiuta, non ci sono posti'

Macellaio di 64 anni non trova chi lo possa operare

di Redazione
Rischia di perdere la mano, il figlio: 'Nessun ospedale ci aiuta, non ci sono posti'

Non trova chi lo può operare e rischia di perdere la mano. “Aiutate mio padre. Tutti gli ospedali che abbiamo contattato ci dicono che non c’è posto e nel frattempo lui rischia di perdere l’uso della mano”. Un appello disperato, quello di Tobia, un giovane ragazzo di Torre Annunziata in ansia per le condizioni di suo padre. Nel pieno dell’emergenza Covid si è ritrovato in un dramma che rischia di rovinare per sempre la vita di suo padre. Si tratta di Mario, 64enne di Torre Annunziata. Una vita passata dietro a un bancone di una macelleria del corso. Con l’emergenza covid l’esercizio commerciale è costretto a chiudere. Mario però non si perde d’animo e trova lavoro in una macelleria di Torre Nord, a due passi dallo stadio Giraud. Mentre era intento a disossare le carni, il dramma. La lama di un coltello entra nella mano sinistra, recidendo un tendine. “All’inizio sembrava una cosa di lieve entità – ha spiegato il figlio Tobia – poi con il passare delle ore la situazione si è aggravata sempre di più. Qualche giorno fa mio padre si è alzato dal letto ma non riusciva più a muovere l’anulare sinistro”. Da qui è partito un tour infinito di telefonate, di corse in ospedale, senza però ottenere risultati. Dall’ospedale di Boscotrecase a quello di Sorrento, passando per Castellammare di Stabia, poi in una clinica privata di Pompei, fino all’ospedale Pellegrini di Napoli: “Tutti hanno confermato la necessità di intervenire chirurgicamente – ha spiegato il ragazzo, parlando delle condizioni di suo padre – ma tutti quanti ci hanno dato la stessa risposta. Non c’è posto”. Stamattina l’ultimo atto del “tour” degli ospedali della zona. Un ricovero programmato di nuovo al Pellegrini, ma ancora una volta è stato rimandato indietro. I reparti non consentono ulteriori degenze. E nel frattempo Mario è tornato a casa: “Più tempo passa e più sarà difficile tornare a fargli fare la vita di sempre. Non voglio dare la colpa alla situazione degli ospedali a causa del covid – ha detto Mario, in ansia per le condizioni di suo padre – ma qui tutti abbiamo bisogno di cure. Mio padre non può nemmeno andare in pensione. Abbiamo bisogno di aiuto”.
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15-12-2020 20:34:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA