"E' finito il tempo in cui i fondi europei si buttavano via". Matteo Renzi lancia "la rottamazione degli sprechi": si firma il Patto per la Campania, primo delle intese con Regioni e Città metropolitane del Sud previste dal Masterplan del Governo, mettendo in campo "cronoprogrammi certi" e verifiche incrociate, anche da parte dei cittadini.
"Sul Sud si fa sul serio, mettiamo la faccia e l'onore a garanzia di questo impegno", dice Renzi alla firma dell'intesa, nella prefettura di Napoli, con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, presente il sottosegretario Claudio De Vincenti. Tra risorse nuove e già assegnate, europee, nazionali e regionali, si mettono in campo per la Campania 9,5 miliardi da investire, fino al 2020, per infrastrutture, ambiente (priorità la rimozione delle ecoballe e la bonifica della Terra dei fuochi), cultura, turismo, imprese, scuola e legalità.
Seguiranno, "più o meno una alla settimana", le firme di altre dodici intese nel Sud: mancano per ora all'appello la Napoli di Luigi de Magistris e la Regione Puglia di Michele Emiliano, ma Renzi ricorda che "la nostra porta è sempre aperta, speriamo che anche quelle istituzioni vogliano discutere con noi".
Renzi non ha dubbi, "se la Campania riparte il Sud finalmente svolta". Con il Patto, Stato e Regione si controlleranno a vicenda sull'andamento dei progetti, e la trasparenza dei dati permetterà verifiche anche da parte di media e cittadini. Grande fiducia in De Luca ("Con lui alla guida, la Campania può far crescere il pil di tutta Italia") che ricambia in pieno il feeling: "Mai nessun Governo ha fatto tanto per Napoli e la regione, ringrazio il premier per l'affetto e l'incoraggiamento". Del tutto opposto il giudizio del sindaco del capoluogo: "Renzi a Napoli? Non ne sapevo nulla. Ma la città non si fa ingannare da queste folgorazioni in campagna elettorale", dice de Magistris, assente in prefettura. Fuori un gruppetto di manifestanti prova a sfondare il massiccio cordone di sicurezza: alcuni attimi di parapiglia, poi la situazione torna tranquilla.
La terza visita di Renzi in Campania durante il mese di aprile si apre con un tour privato di due ore a Pompei, in compagnia della moglie. L'area archeologica è un esempio, per il premier, del lavoro che va avanti grazie alla buona spesa dei fondi europei. Lodi anche per la "grande trasformazione urbanistica" di Salerno, dove il presidente del Consiglio si reca a visitare in anteprima la nuova stazione marittima, uno degli ultimi lavori progettati da Zaha Hadid, che sarà inaugurata domani.
Riflettori sulle eccellenze, ma non solo. Renzi - con De Luca, il prefetto di Napoli, Pantalone, e il candidato sindaco del Pd Valente - incontra una delegazione di parroci e associazioni del rione Sanità, scosso dal raid di camorra di venerdì sera con due vittime, tre feriti e spari tra la folla.
Gli investimenti, ricorda, sono "una risposta di medio-lungo periodo" al problema criminalità: "Se crei opportunità di sviluppo e lavoro dimostri che la politica ha un senso". Il premier annuncia anche che il ministro Alfano sarà a Napoli nei prossimi giorni per una riunione del Comitato sicurezza e ordine pubblico.
Prima di lasciare Salerno, l'ultima battuta è per il governatore: "Ci saranno molte inaugurazioni da fare qui nei prossimi mesi. Come sapete, il vostro presidente della Regione ha una certa particolare sensibilità nel chiedere i soldi e nel farlo per Salerno". Renzi saluta, tra gli applausi, e scherza: "Sono l'assistente di De Luca".
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