Dopo le contestazioni di Napoli, Renzi torna in Campania. Domani sarà a Pietrarsa agli Stati generali del turismo al fianco del ministro Franceschini. Nel frattempo c’è un primo bilancio dell’iniziativa in corso in questi giorni a Portici. Il turismo italiano gode di buona salute (+3,2% di arrivi internazionali nel 2015 e dati incoraggianti sui visitatori nei musei statali nel primo trimestre del 2016). Tuttavia il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini non canta vittoria e invita operatori pubblici e privati a non vivere di rendita consapevole che "la competizione è globale e fortissima". Museo ferroviario di Pietrarsa: tra un ingresso ad effetto a bordo di un carrello anni '30 di quelli utilizzati dai cantonieri per la manutenzione della linea, e un giro a bordo di un trenino che sembra uscito dal Paese dei Balocchi, il ministro detta la linea e gli obiettivi strategici alla platea composta da operatori di categoria ed enti locali.
A partire dall'obiettivo principe: quel piano strategico per il turismo atteso da tempo che il ministro vorrebbe approvato a luglio e che è già a buon punto. E al quale tutti potranno dare il loro contributo grazie a una consultazione on line che partirà sabato prossimo. Per tirare la volata "ad un turismo di qualità che vada oltre il mordi e fuggi".
"Il punto di partenza del nostro lavoro e' stato sulle macerie" - esordisce il ministro rivendicando le cose fatte a partire da quella "rivoluzione museale" che sembra dare i suoi frutti. "Per tanto tempo non si è investito su cultura e turismo a livello nazionale - ricorda - credendo si possa vivere di rendita e invece non si può più. Oggi dobbiamo concentrarci più sui risultati che possiamo ottenere che sulle posizioni in classifica che appaiono sui giornali". Ed eccoli i dati che inducono all'ottimismo: "Nel primo trimestre del 2016 - osserva - nei nostri musei statali abbiamo registrato un +13,5 % di visitatori rispetto all'analogo trimestre del 2015. In termini assoluti stiamo parlando di un milione di visitatori in piu' per introiti maggiorati del 24%. Lo stesso raffronto fatto sul 2014 dice che c'è un +25,3% di visitatori che corrisponde in termini assoluti a 1,6 milioni in più di presenze e incassi in crescita del 40,5%". Un risultato che Franceschini valuta di assoluto valore considerando che già nel 2015 le presenze erano aumentate rispetto all'anno precedente. "Segno - sottolinea - che la rivoluzione museale, con le nuove politiche tariffarie, l'autonomia, e gli esiti del bando internazionale, sta dando i suoi frutti".
Anche se questo non implica primati da vantare nelle varie classifiche. "E' vero che non c'è un museo italiano tra i primi dieci nel mondo per numero di visitatori - fa notare Franceschini - ma se si guarda alla somma delle presenze nei nostri siti il dato e' impressionante. Questo perché la nostra offerta è molto vasta". Dati positivi che consolidano quelli del 2015 con 53 milioni di turisti stranieri in Italia (arrivi in aumento del 3,2%) per una spesa totale di 35,8 miliardi di euro, e un + 4,7% rispetto al 2014. In attesa del piano che verrà, il presente del turismo italiano non è poi così male.