L’accordo c’è. La Reggia di Quisisana ora ha un’anima. Diventerà la sede del museo archeologico di Stabia e una scuola per restauratori. Il palazzo Reale scelto dai Borbone come residenza estiva trova la sua vocazione. Passerà alla Soprintendenza Pompei che lo gestirà inserendolo nel circuito del turismo culturale. La svolta all’incontro avvenuto ieri tra l’amministrazione Pannullo e il soprintendente Massimo Osanna. Avuto il via libera dal nuovo gestore, il comune può preparare gli atti per la stipula della convenzione. “L’incontro è andato benissimo – dichiara il vicesindaco Andrea Di Martino – Ora servono solo i tempi tecnici per andare in consiglio comunale, poi siamo pronti alla firma”. Ieri con il sindaco Pannullo alla riunione tecnica hanno partecipato Di Martino e l’assessore all’urbanistica Pino Rubino. Individuata anche la strada per superare l’ultimo ostacolo, con il comune in dissesto Palazzo Farnese non può donare beni anche se con lo scopo di inserirli in un circuito culturale di prestigio internazionale. A tendere la mano è stata Osanna, la Soprintendenza ha accettato di riconoscere al comune una percentuale sul biglietto d’ingresso.
Tra domani e lunedì prossimo la giunta comunale approverà la convenzione con la soprintendenza. La delibera - che dovrà essere ratificata dal consiglio comunale - sarà trasmessa a Pompei e nel prossimo fine settimana si svolgerà l'incontro finale tra Osanna e Pannullo per la sigla formale dell'atto. "Era un impegno del nostro programma, abbiamo anche intenzione di istituire dei bus per collegare Palazzo Reale al resto dell'offerta culturale tra Pompei e Sorrento" dichiara il sindaco Pannullo.
La Soprintendenza Pompei si occuperà non solo di riallestire il Museo archeologico, chiuso al pubblico dal 1997, la più importante collezione di pittura romana esistente, dopo quella del Museo archeologico nazionale di Napoli, ma anche di utilizzare gli ampi locali del palazzo (7mila metri quadrati coperti) fondato dagli Angioini e abitato dai Borbone per attività formative di livello post-universitario legate all'archeologia e al patrimonio culturale.
Come scrive Repubblica, la Soprintendenza ha già in bilancio 2 milioni di euro per progettare e realizzare il riallestimento del museo stabiano, ottomila reperti che vanno dall'VIII secolo avanti Cristo all'età paleocristiana: soldi che Osanna deve riuscire a impegnare entro l'anno per poter avviare l'intervento. Di qui, la necessità di fare presto. A Quisisana saranno trasferiti anche gli uffici della soprintendenza oggi allocati presso le ville romane di Varano e i depositi dell'ufficio Scavi di Stabiae. Dettagliati anche i tempi, dal momento della firma tra comune e Soprintendenza, quest’ultima ha 18 mesi per completare l’allestimento. E così la Reggia di Quisisana entra di diritto tra i musei di livello internazionale del patrimonio culturale in Italia. Una svolta per Castellammare dopo anni di attesa.