LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Rapina finita nel sangue a Castellammare, si pente lo stabiese della banda che ferì il gioielliere

Processo ai quattro uomini incastrati dalla videosorveglianza e dalle intercettazioni telefoniche

di Redazione
Rapina finita nel sangue a Castellammare, si pente lo stabiese della banda che ferì il gioielliere

Ora dice di essersi pentito. Ha dichiarato in aula di volere cambiare vita l'unico stabiese della banda di rapinatori, che lasciarono a terra nel sangue, un gioielliere dell'Annunziatella. E' stato Giovanni Brano, stabiese di 46 anni, a fare da palo per un colpo che quasi un anno fa rischiò di trasformarsi in una tragedia. Michele Cimmino fu colpito al volto con il fucile di uno dei rapinatori perchè "non collaborativo". Adesso a processo iniziato, l'unico stabiese della banda, arrivata da Giugliano a Castellammare per svaligiare la gioielleria, ha dichiarato in aula: "Sono stanco di questa vita" come riportato oggi dal quotidiano Metropolis. Lo stabiese è imputato, insieme ad altre tre persone, per quella rapina finita nel sangue, che ha acceso su Castellammare i riflettori delle tv nazionali. E proprio sull'aggressione al commerciante stabiese si è espresso il giudice Francesco Todisco rigettando la richiesta della difesa, che ha provato a dimostrare l'infermità psichica per Pasquale Cucciniello, 55 anni, di Giugliano. Fu proprio lui l'artefice di quel gesto violento che costò alla vittima il ricovero in ospedale. Per il giudice non si trattò di un raptus, in quanto Cuciniello fu tra i protagonisti di una rapina studiata nei minimi dettagli. Tanto è vero che i quattro imputati sono già ripresi nelle immagini della videosorveglianza dei negozi vicini sin dalla mattina, quando eseguirono un sopralluogo all'Annunziatella per curare il piano nei particolari che posti scattò alle 17. Dopo aver arraffato un panno con 30 bracciali d’oro e altri gioielli del valore complessivo di circa 13mila euro si erano dati alla fuga, venendo immortalati da più telecamere installate lungo la strada percorsa. Decisive per l'inchiesta furono anche le intercettazioni telefoniche dopo la rapina. Ora per i quattro è arrivato il momento di fare i conti con la giustizia. 


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09-02-2018 17:32:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA