Arrivati con un bastone per compiere un'azione punitiva. Partono da qui gli inquirenti per cercare di individuare movente e colpevoli del raid nei confronti del titolare di una pizzeria a Pimonte. Accerchiati dalla folla, arrivata a difendere Mauro del Sorbo molto noto in paese, gli aggressori potrebbero avere sparato per aprirsi una via di fuga. Uno, al massimo due colpi, che hanno ferito al polpaccio la vittima già a terra per le botte prese e infranto il vetro della Seicento con cui i malviventi si sono dileguati. Ritrovata a Gragnano, dopo poche ore, l’auto utilizzata dalla banda arrivata a colpire l'imprenditore di mattina, a pochi passi dalla piazza, quando in strada c'erano molte persone. L'ipotesi più accreditata è che gli aggressori siano arrivati da Gragnano o Castellammare, per punire la vittima per qualcosa. Tra la gente, subito dopo il raid, in molti ripetevano: "Non sono di Pimonte". Ma il movente non è ancora chiaro, dall'avvertimento per qualcosa andato storto, alla pista passionale le forze dell'ordine non escludono nulla. L’imprenditore, portato in ambulanza al Pronto Soccorso del San Leonardo, è fuori pericolo di vita. Ha dichiarato alle forze dell'ordine di non avere riconosciuto i suoi aggressori e pochi aiuti sono arrivati anche dai molti testimoni presenti. Gli inquirenti sono al lavoro per capire cosa ci sia dietro al raid, che poteva avere un bilancio molto più negativo considerato il numero di persone che erano in piazza di domenica mattina.