Ha sparato undici colpi verso la Panda, che era in moto e si stava allontanando, dal balcone del suo appartamento che è sopraelevato dalla strada di 2-3 metri, dall'alto verso il basso e puntando verso l'autovettura: la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dimostra che, come
scrive il gip di Napoli nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale ha disposto il carcere per Vincenzo Palumbo, accusato del duplice omicidio dei due giovani di Portici, a Ercolano, "...che le due vittime non potevano avere scampo". Quell'auto ferma fuori casa è stata "un pretesto per lo sfogo di un criminale. Voleva vendicarsi di un furto subito". Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro uccisi così. Senza un vero motivo.
I ragazzi non potevano avere scampo, secondo il giudice, i due giovani, considerato che "era
davvero ridotta la distanza dell'auto su cui viaggiavano" e anche in considerazione della raffica "di colpi di arma da fuoco esplosa da Palumbo, soggetto avvezzo all'uso delle armi in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d'armi".
Palumbo, infatti, oltre alla Beretta calibro 40, era possessore anche di due fucili da
caccia. I video cristallizzano il duplice omicidio tra le 00.25.49 e le 00.28.15 di venerdì scorso 26 ottobre.
La chiamata al 112 da parte di Palumbo arriva 26 minuti dopo gli spari. "Correte ho sparato a due ladri" ha detto ai carabinieri.
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