I soldi per ricostruire il quartiere fantasma del Savorito rischiano di finire tra i fondi persi per i troppi ritardi. Dopo più di trent’anni le case della zona popolare che avrebbero dovuto rappresentare una soluzione di alcuni mesi, potrebbero restare lì ancora a lungo. Palazzine fatiscenti che si allagano continuamente e in cui migliaia di famiglie sono costrette a vivere in condizioni difficilissime. A chiedere chiarimenti sul programma che prevede l’abbattimento e la ricostruzione di un intero quartiere, sono i consiglieri di opposizione. Sarà protocollata domani mattina dai capigruppo Alessandro Zingone e Vincenzo Ungaro l'interrogazione in cui Per Castellammare e Prima Stabia chiedono all'Amministrazione Pannullo di fare chiarezza sui ritardi accumulati negli anni per la riqualificazione e il rilancio della periferia Nord della città e del quartiere Savorito. Questa la decisione presa dall’opposizione dopo lo stop al consiglio comunale che su questo tema era stato chiesto proprio dalla minoranza. Una gara per un primo intervento andata di housing sociale andata deserta e troppe lentezze lungo l’intero cammino. Su questo ora l’opposizione vuole risposte. "Più volte - sottolineano - i cittadini della periferia Nord hanno evidenziato le condizioni difficili nelle quali sono costretti a vivere, i continui e pericolosi allagamenti per la stabilità degli edifici, che si verificano ad ogni temporale. I prefabbricati provvisori, realizzati per far fronte all’emergenza terremoto dell’80, rappresentano un pericolo vero per la sicurezza dei cittadini che vi abitano'' . Disagi su disagi quelli registrati, ''vogliamo conoscere sia sotto il profilo delle coperture finanziarie che delle procedure adottate per l’attuazione, lo stato di definizione degli interventi” scrivono i consiglieri. Il progetto prevede la demolizione di 189 alloggi prefabbricati, la costruzione di 62 alloggi a libero mercato, di 105 alloggi di edilizia residenziale sociale e di 31 alloggi di edilizia residenziale pubblica da cedere al Comune, ma non solo. Prevista anche la realizzazione di un polo per l’infanzia, un centro commerciale, un impianto per la raccolta pneumatica dei rifiuti e un parcheggio interrato e per riqualificare circa 15mila mq di strade, parchi e aree attrezzate.
I 63 milioni di euro sono così ripartiti: contributo della Regione Campania in conto capitale per 13 milioni di euro, risorse del Comune di Castellammare per circa 8 milioni di euro e finanziamenti privati per oltre 41 milioni di euro.
Un intervento molto complesso di abbattimento e ricostruzione di quel pezzo di quartiere nato per un’emergenza e rimasto in piedi a raccontare dagli anni ottanta uno dei tanti scandali all’italiana.