Noi sacerdoti e parroci di Castellammare abbiamo condiviso la giusta “provocazione-riflessione” del parroco della chiesa Concattedrale, in merito alla processione di San Catello del mese di maggio. La riflessione non mirava a togliere la seconda processione, quanto piuttosto a scuotere la coscienza assopita di un popolo che dimenticando la sua storia, rischia di smarrire la propria identità e il senso di appartenenza ad una comunità in cui tutti sono chiamati a lavorare per il bene comune. Ribadiamo con forza, quanto abbiamo scritto nella lettera alla città del 12 dicembre 2015 “ E’ tempo di misericordia per la nostra città”( trovate il testo nelle parrocchie o nel sito diocesano: www.diocesisorrentocmare.it) La processione è manifestazione di un popolo che sceglie di camminare insieme per il bene della Città, e decide di non rimanere inerte ai margini della strada aspettando che altri camminino al proprio posto. San Catello è un vero Stabiese che ha amato e difeso la sua comunità civile e religiosa, imitiamo il suo esempio! Inoltre, vi invitiamo a manifestare la voglia di riscatto e di impegno con due segni:
- partecipiamo tutti alla processione per dire insieme: Con e come San Catello vogliamo impegnarci per il bene della città!
- Il giorno 8 maggio mettiamo alla nostre finestre e balconi una bandiera o un segno che richiami i colori giallo e blu della Città per ricordare, con San Catello, gli uomini e le donne che hanno dato la vita per il bene di questa terra, benedetta da Dio ma spesso ferita dai suoi figli.
I sacerdoti di Castellammare