Non c’è pace nel pool di esperti nominati da Pannullo per valutare il personale del Comune. La triade prevista dalla legge per l’Oiv, questo il nome tecnico, ha le porte girevoli. Si dimettono in due, lasciando vuote le poltrone remunerate con mille e cento euro al mese. Hanno mollato il loro posto Guglielmo Buondonno e Gaetano Longobardi. Una decisione obbligata vista la bufera che si è abbattuta su entrambi. L’avvocato Buondonno, indicato dalla consigliera Tina Donnarumma, ma vicino anche alla primaria del San Leonardo Eutalia Esposito, avrebbe fatto carte false per farsi nominare. A denunciarlo all’Autorità competenti per false dichiarazioni e a scrivere a Palazzo Farnese per chiedere la revoca della nomina è il Ministero della Funzione Pubblica. Buondonno avrebbe autocertificato requisiti che, al primo controllo, sarebbero risultati non veritieri per un incarico che costa al comune mille e cento euro al mese. Invece per Longobardi, 52 anni di Santa Maria la Carità, da 27 funzionario della Prefettura di Napoli con un curriculum ricco di esperienze presso i Comuni anche come componente di commissioni anticamorra, si tratterebbe di un conflitto determinato da un doppio incarico. Il tecnico avrebbe svolto lo stesso ruolo a Castellammare e Lusciano. Non è la prima volta che l’Oiv, organismo semisconosciuto, diventa un caso politico a Castellammare. Finito nella bufera perchè Pannullo ha scelto tre uomini, non rispettando la parità di genere prevista dalla legge, ha anche portato alla gaffe del sindaco scivolato quelle quote rosa. La prima revoca ha riguardato, invece, il democratico Costantino Aitra che non avrebbe avuto i requisiti per fare il presidente. Poi è arrivato Pasquale Granata, manager ora anche vicinissimo al presidente De Luca, ma pur sempre uno dei più fedeli supporter di Renzi. A questo punto il presidente è rimasto solo e per Pannullo è tempo di nuove nomine.