Solo un avviso scritto a penna. In molti arrivati per visitare gli scavi nei primi giorni in cui è tornato visitabile un intero quartiere, non ci hanno fatto neppure caso. Si sono ritrovati così fuori dal sito archeologico, entusiasti di quanto avevano visto, ma irrimediabilmente a piedi. E' stata una Pasqua difficile per le migliaia di turisti, italiani e stranieri, che hanno visitato gli scavi di Pompei. Motivo: nel giorno festivo, la ferrovia Circumvesuviana ha sospeso il servizio alle 13. Ma l'area archeologica era aperta fino alle 17, e i turisti - molti dei quali avevano acquistato un biglietto di andata e ritorno - non hanno potuto usufruire del treno per rientrare a Napoli. Lo racconta oggi il quotidiano Il Mattino.
E' scattata la caccia a bus, taxi e auto a noleggio. La chiusura anticipata del servizio era stata segnalata con un avviso scritto a penna, si riferisce nel reportage, così che la maggior parte degli stranieri ne era del tutto ignara. Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav, la holding regionale dei trasporti da cui dipende la Circumvesuviana, commenta così l'accaduto: "Ad oggi non siamo in grado di andare oltre l'ordinario. E garantire l'ordinario è già una difficile impresa. Rimanere aperti qualche ora in più non è il nodo della questione. Le carenze sono ben altre: mancanza del materiale rotabile, infrastrutture fatiscenti, mancata organizzazione dei turni dei capotreni".