GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




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Poker sportivo: come funziona?

Cosa sapere sulla particolare forma di gioco

di Red
Poker sportivo: come funziona?

Il funzionamento del poker sportivo nel contesto italiano (che non viene considerato azzardo) è regolamentato dalla FIGP, la Federazione Italiana Gioco Poker, sorta nel 2006: come il calcio ha la propria federazione che ne controlla lo svolgimento, lo stesso ha fatto il poker.

Il regolamento del poker italiano può essere alla base dei tornei che costituiscono il poker sportivo, così come la variante chiamata Texas Hold’em, di gran lunga quella più diffusa, ma anche l’Omaha.
Ciascun giocatore per potersi iscrivere ad un torneo è chiamato a pagare una quota di partecipazione, dello stesso importo per tutti.
Una volta ottenuto il pass, il pokerista riceve una somma di fiches ed è autorizzato a sedersi al tavolo verde per iniziare il torneo.
Una volta uscito dal tabellone perché eliminato, non è più possibile rientrarvi.
Questa è la principale differenza rispetto ai poker clandestini dove invece può essere sufficiente aumentare la posta in gioco per ottenere la reintegrazione nella partita in corso.

Il torneo più famoso al mondo è indubbiamente quello delle World Series of Poker, attive negli Stati Uniti fin dagli anni ’70.
Il successo globale è però datato vent’anni più tardi, in coincidenza con alcune grandi vittorie che hanno resi noti a livello internazionali i volti del poker sportivo.
Oggi invece la notorietà arriva anche grazie a sportivi che si interessano al mondo del tavolo verde, come accade per i calciatori, ad esempio Kruse del Wolfsburg.
Per quanto riguarda il caso italiano invece, i primi circoli sono sorti solo con il nuovo millennio: i primi tornei riconosciuti sono infatti datati 2005.
Questo è avvenuto anche perché non vi era una legislazione italiana in merito: è arrivata solo l’anno seguente e prende il nome di Decreto Bersani (solo in seguito promulgata come legge vera e propria): per la prima volta nella storia della Repubblica italiana si è deciso di andare a regolamentare i cosiddetti Skill Games, vale a dire i giochi di abilità, in cui rientra il poker.

Per quanto riguarda le tipologie di torneo previste all’interno del poker sportivo, ce ne sono essenzialmente due: Sit’n’Go e multitavolo.
A proposito della prima categoria, il numero di partecipanti può variare ma solitamente è compreso tra i 6 e i 9 giocatori ed ha una quota di ingresso fissa.
La seconda categoria invece prevede un numero di pokeristi molto più elevato nel tabellone e dunque la presenza di più tavoli da gioco in simultanea.
Ovviamente si ha un conseguente allungamento dei tempi: nella prima tipologia di torneo tutto inizia e finisce all’interno dello stesso tavolo verde, nel secondo caso è necessario passare attraverso più fasi.
La strutturazione del torneo è stabilita secondo regole ferree dall’ente promotore: vengono delineati i livelli e le puntate minime e massime, si strutturano inoltre la quantità delle pause dal gioco e soprattutto la loro durata.

Una menzione particolare merita anche la fase della formazione dei tavoli da gioco: l’obiettivo è sempre quello di creare un minor numero possibile di tavoli e spesso ciò è legato alla variante del poker che si sceglie di adottare. Nel caso dei tornei Texas Hold’em, ad un tavolo possono sedere fino a 10 giocatori ad esempio.
Per quanto riguarda, infine, la questione relativa al montepremi, è necessario partire dalla somma raccolta dal buy-in pagata da ogni giocatore per sedersi al tavolo.
Da questa cifra è necessario sottrarre la quota per le tasse e quella relativa alla poker room.
La parte più consistente del montepremi viene assegnata al primo classificato, poi diminuisce man mano che si scorre la classifica.


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31-05-2023 16:01:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA