Voleva ucciderlo. Condannato per tentato omicidio. Feri' il cognato con un coltello dopo litigi che andavano avanti da tempo a Poggiomarino. Colpita più volte la vittima rischiò di morire un anno fa. Condannato a sei anni di reclusione per tentato omicidio, Pietro Buongiorno, 34 anni. L’uomo, per il quale il pm aveva chiesto 12 anni, è stato giudicato con rito abbreviato dal gip Campanile del Tribunale di Torre Annunziata per l’episodio del quale fu protagonista il 27 luglio dello scorso anno. Pietro Buongiorno è in cella da marzo nel carcere di Fuorni. La sera tra il 26 e il 27 luglio dello scorso anno, dopo una serie di diverbi con la sorella e il cognato, li attese fuori casa a Poggiomarino armato di coltello e pugnalò il giovane, 23enne, alla mano e ad un polmone, riducendolo in fin di vita. Buongiorno, residente a Taranto, dopo essersi separato dalla moglie si era trasferito a casa della sorella a Poggiomarino. Ma la convivenza non funzionava e la coppia aveva deciso di mandarlo via. La sera del 26 luglio, la discussione era degenerata anche per la presenza a casa dei coniugi della ex moglie di Buongiorno e della figlioletta di sei anni. Proprio con la ex il 34enne aveva cominciato ad inveire quando i familiari erano tornati da una passeggiata, mentre lui aveva trascorso qualche ora con la bambina. Dalle parole ai fatti, fu un attimo e Buongiorno prese il coltello e pugnalò più volte la vittima che aveva provato a difendere l’ex moglie del cognato. Si sfiorò la tragedia. Nei mesi scorsi, la Procura di Torre Annunziata ha chiesto ed ottenuto l’arresto di Pietro Buongiorno, attualmente detenuto nel carcere di Fuorni e nei giorni scorsi si è tenuto il processo con rito abbreviato dinanzi al Gip Campanile del Tribunale di Torre Annunziata. La pena finale è stata stabilita in sei anni di reclusione.