Quei saloni nella villa dei Gallo sono costati alla produzione di Gomorra un’ombra da cui difficilmente riusciranno a liberarsi. Fu pagato il pizzo alla camorra di Torre Annunziata per girare nel 2013 alcune scene della fortunata serie tv nella villa del clan Gallo che nella fiction era della famiglia Savastano. A questa conclusione è arrivato il giudice monocratico di Torre Annunziata, Gabriella Ambrosino, condannando a sei mesi di reclusione per favoreggiamento personale, pena sospesa, il location manager Gennaro Aquino come riferisce oggi il Mattino.
Assolto invece il responsabile di produzione Gianluca Arcopinto.
L'inchiesta è quella legata al pagamento del pizzo per girare nella villa del clan che nel frattempo era stata sequestrata dal gip e affidata a un amministratore giudiziario.
Per il tribunale Gennaro Aquino è la persona che per conto della produzione ha materialmente consegnato la busta con 6.000 euro alla famiglia Gallo per permettere la registrazione delle scene. A confessare come si sarebbero svolti i fatti, e a chiamare in causa i vertici della Cattleya, è stato ieri lo stesso Aquino durante l'udienza in aula. Del resto, secondo gli inquirenti, ad ordinare direttamente dal carcere le estorsioni alla casa cinematografica che stava girando alcune scene di Gomorra nella sua abitazione: fu il boss Francesco Gallo «’o pisiello». Capoclan della frangia dei Gallo-Cavalieri che, secondo l’Antimafia, controlla lo spaccio di droga all’interno del parco Penniniello, quartiere di Torre Annunziata dove si trova anche la sua lussuosa casa, al limite del kitsch, avrebbe imposto il pagamento alla casa produttrice per girare alcune scene della serie tv Gomorra.
Nella vera casa di un boss di camorra, infatti, era stata ambientata la residenza del capoclan della fiction Pietro Savastano. Dopo la condanna definitiva per estorsione aggravata dal metodo mafioso per lui e per i genitori Annunziata De Simone e Raffaele Gallo, adesso Francesco «’o pisiello» è stato trasferito al regime del carcere duro per limitare al massimo i contatti con l’esterno.