Pugni, schiaffi, l’inutile tentativo di proteggersi da chi in nome dell’amore continuava a picchiarla con una rabbia cieca e inspiegabile. Le urla hanno preoccupato i vicini. Una lite furiosa, rumori forti che arrivavano dalla casa a fianco, richieste di aiuto. Nella notte di Ferragosto allarmati da quanto stava avvenendo nell’appartamento accanto hanno chiamato i carabinieri. Quando i militari sono arrivati a casa della coppia di Gragnano, il marito stava ancora prendendo a calci e pugni la moglie, diventata vittima innocente del suo carnefice. La donna aveva il viso tumefatto, prova evidente dell’aggressione ricevuta. Per il marito è scattato l’arresto con l’accusa di violenze e maltrattamenti in famiglia. La reazione furiosa innescata da una parola di troppo, un banale litigio. Ma non sarebbe la prima volta che l’uomo, per una malsana e ossessiva forma di gelosia, se la prende con la moglie. I carabinieri hanno accompagnato la giovane trentenne al Pronto soccorso al San Leonardo, dove le sono state date le prime cure per le contusioni riportate sul volto e sul corpo. La prognosi per lei è di sette giorni, certamente più difficili da guarire le ferite aperte dalla violenza psicologica di vivere nel terrore di poter con un gesto o una parola riaccendere la furia. Una storia di violenza domestica, come tante, forse troppe che si consumano nelle mura di casa senza che la vittima trovi il coraggio di denunciare. All’uomo sono stati dati gli arresti domiciliari nella casa dove si sono consumate le violenze, una misura disposta dal magistrato che ha costretto la donna a trasferirsi con i figli dove il marito non potrà farle più del male.