LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Pesca vietata, scoperti quattro sub stabiesi e sequestrati 15 chili di datteri

Il comandante Cassone: "Da Castellammare a Nerano in azione i pedroni del mare, danni inestimabili"

di Redazione
Pesca vietata, scoperti quattro sub stabiesi e sequestrati 15 chili di datteri

Quattro sub di Castellammare scoperti a distruggere i fondali a Punta Scutolo. Denunciati i pregiudicati stabiesi che hanno inutilmente tentato la fuga. Ancora una operazione portata a termine dai militari del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera Stabiese che senza un attimo di tregua continuano la loro meritevole azione a contrasto dell’annoso fenomeno criminale Ciò che lascia interdetti gli investigatori, è forse per la prima volta in tanti anni di lotta e contrasto al fenomeno criminale, la consapevolezza che resta “incessante” la richiesta del prodotto da parte dei consumatori, sfatando il mito che vuole questi ricercare i Datteri di Mare solo per bandire le tavole in occasione del Natale. Dice il Comandante Cassone: “è un aspetto fondamentale del quale oramai siamo convinti e che porteremo all’attenzione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata”. Ad inizio mese l’azione di contrasto posta in essere aveva consentito d’individuare diversi consumatori del prezioso mollusco bivalve che venivano così deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, oggi a distanza di una ventina di giorni ecco che i militari del Nucleo di Polizia Giudiziaria dopo l’ennesima attività investigativa condotta sul territorio di giurisdizione, hanno colto in flagranza di reato quattro soggetti organizzati tra loro, appartenenti al “sistema”, intenti nella pesca – raccolta di frodo del Dattero di Mare. “Predoni del Mare”… così vengono definiti ed annotati questo manipolo di soggetti che puntualmente continuano a depauperare i tratti di costa della Penisola Sorrentina, ove armati di martelli, pesanti mazzole a doppia punta e pinze frantumano metri quadrati su chilometri quadrati di roccia da dove estraggono il prezioso mitile i cui esemplari raggiungono anche la lunghezza di 12 centimetri. Scoperta una vera e propria organizzazione che fa di quest’attività il “core business” da dove attingere proventi economici che talvolta vengono destinati a foraggiare altre attività illecite, oltre che sostenere la logistica stessa con l’allestimento di depositi tecnologicamente allestiti con vasche refrigerate e sistemi di pompaggio per la conservazione ed il mantenimento anche per un lungo periodo del prezioso mollusco. Riprende il Comandante Cassone: “Oramai il tratto di costa da Castellammare di a Massa Lubrense, fino a spingersi a Nerano e Punta Campanella anche in piena Area Marina Protetta, è per lunghi tratti anche irrimediabilmente compromesso e ci vorranno forse decine e decine di anni affinchè l’ecosistema marino ritrovi il suo habitat e naturale equilibrio”, tratti di costa ridotti a “brandelli” - un colabrodo, questo evidenziano le riprese video condotte dal Nucleo Subacquei della Guardia Costiera, uno scenario che si presenta per lunghi tratti desertificato dove l’unica cosa che attecchisce e da colore sono la presenza dei Ricci di Mare. I militari hanno individuato tre sub che estraevano Datteri di Mare e sono immediatamente intervenuti con i mezzi navali riuscendo a fermare l’azione delittuosa. Due dei tre subacquei “Predoni del Mare”, meglio noti nell’ambiente “stabiese” come “Datterari” avevano inizialmente fatto perdere le loro tracce riuscendo ad eludere l’intervento dei mezzi navali e cercando la fuga via terra, dove però sono comunque caduti nella fitta rete predisposta dal personale militare appiedato che li sorprendeva nel mentre cercavano di far perdere le loro tracce a bordo di un veicolo precedentemente parcheggiato sulla banchina del porticciolo di Seiano – Vico Equense. Si è così proceduto a deferire in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria noti pregiudicati stabiesi più volte già destinatari di provvedimenti di misure cautelari: S.L, A.DG, L.A e R.A, oltre che si è proceduto al sequestro delle attrezzature subacquee individuali come mute da sub, erogatori, maschere, pinne, cinture con i piombi, bombole oltre che i pesanti martelli – mazzole a doppia punta, con le pinze utilizzati per la frantumazione delle rocce e l’estrazione dei Datteri di Mare, retini utilizzati per contenere il prezioso mollusco e circa quindici chili di Datteri di Mare frutto dei primi colpi di mazzola inferti alle rocce della già martoriata costa della Penisola Sorrentina. Ai quatto soggetti sono stati contestati una serie di reati tra cui il danneggiamento di un'oasi marina protetta.
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21-06-2018 08:57:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA