Quattro sub di Castellammare scoperti a distruggere i fondali a Punta Scutolo. Denunciati i pregiudicati stabiesi che hanno inutilmente tentato la fuga. Ancora una operazione portata a termine dai militari del Nucleo di Polizia Giudiziaria
della Guardia Costiera Stabiese che senza un attimo di tregua continuano la loro
meritevole azione a contrasto dell’annoso fenomeno criminale
Ciò che lascia interdetti gli investigatori, è forse per la prima volta in tanti anni di
lotta e contrasto al fenomeno criminale, la consapevolezza che resta
“incessante†la richiesta del prodotto da parte dei consumatori, sfatando il mito
che vuole questi ricercare i Datteri di Mare solo per bandire le tavole in occasione del Natale.
Dice il Comandante Cassone: “è un aspetto fondamentale del quale oramai siamo
convinti e che porteremo all’attenzione della Procura della Repubblica di Torre
Annunziataâ€.
Ad inizio mese l’azione di contrasto posta in essere aveva consentito d’individuare
diversi consumatori del prezioso mollusco bivalve che venivano così deferiti in stato di
libertà all’Autorità Giudiziaria, oggi a distanza di una ventina di giorni ecco che i militari
del Nucleo di Polizia Giudiziaria dopo l’ennesima attività investigativa condotta sul
territorio di giurisdizione, hanno colto in flagranza di reato quattro soggetti organizzati
tra loro, appartenenti al “sistemaâ€, intenti nella pesca – raccolta di frodo del Dattero di
Mare.
“Predoni del Mareâ€â€¦ così vengono definiti ed annotati questo manipolo di soggetti
che puntualmente continuano a depauperare i tratti di costa della Penisola Sorrentina,
ove armati di martelli, pesanti mazzole a doppia punta e pinze frantumano metri quadrati su chilometri quadrati di roccia da dove estraggono il prezioso mitile i cui esemplari raggiungono anche la lunghezza di 12 centimetri. Scoperta una vera e propria organizzazione che fa di quest’attività il “core business†da dove attingere proventi economici che talvolta vengono destinati a foraggiare altre attività illecite, oltre che sostenere la logistica stessa con l’allestimento di depositi tecnologicamente allestiti con vasche refrigerate e sistemi di pompaggio per la conservazione ed il mantenimento anche per un lungo periodo del prezioso mollusco.
Riprende il Comandante Cassone: “Oramai il tratto di costa da Castellammare di a Massa Lubrense, fino a spingersi a Nerano e Punta Campanella anche in piena Area Marina Protetta, è per lunghi tratti anche irrimediabilmente compromesso e ci vorranno forse decine e decine di anni affinchè l’ecosistema marino ritrovi il suo habitat e naturale equilibrioâ€, tratti di costa ridotti a “brandelli†-
un colabrodo, questo evidenziano le riprese video condotte dal Nucleo Subacquei della Guardia Costiera, uno scenario che si presenta per lunghi tratti desertificato dove l’unica cosa che attecchisce e da colore sono la presenza dei Ricci di Mare. I militari hanno individuato tre sub che estraevano Datteri di Mare e sono immediatamente intervenuti con i mezzi
navali riuscendo a fermare l’azione delittuosa.
Due dei tre subacquei “Predoni del Mareâ€, meglio noti nell’ambiente “stabiese†come “Datterari†avevano inizialmente fatto perdere le loro tracce riuscendo ad eludere l’intervento dei mezzi navali e cercando la fuga via terra, dove però sono comunque caduti nella fitta rete predisposta dal personale militare appiedato che li sorprendeva
nel mentre cercavano di far perdere le loro tracce a bordo di un veicolo precedentemente parcheggiato sulla banchina del porticciolo di Seiano – Vico
Equense.
Si è così proceduto a deferire in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria noti pregiudicati
stabiesi più volte già destinatari di provvedimenti di misure cautelari: S.L, A.DG, L.A e R.A, oltre che si è proceduto al sequestro delle attrezzature
subacquee individuali come mute da sub, erogatori, maschere, pinne, cinture con i
piombi, bombole oltre che i pesanti martelli – mazzole a doppia punta, con le pinze
utilizzati per la frantumazione delle rocce e l’estrazione dei Datteri di Mare, retini
utilizzati per contenere il prezioso mollusco e circa quindici chili di Datteri di Mare frutto dei
primi colpi di mazzola inferti alle rocce della già martoriata costa della Penisola Sorrentina.
Ai quatto soggetti sono stati contestati una serie di reati tra cui il danneggiamento di un'oasi marina protetta.
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