LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il Fatto

Perle da cozze? Ebbene sì. E la Campania fa scuola

Premio Bernardo Nobile alla ricercatrice campana Sara Fioretti per il brevetto della tecnica rivoluzionaria

di Rosa Abagnale
Perle da cozze? Ebbene sì. E la Campania fa scuola

Verrebbe scherzosamente da esultare “il riscatto delle cozze” stando a quanto riportato in un articolo del quotidiano “Il Mattino” che preannuncia come il mollusco squisito, da sempre però associato al concetto di bruttezza, potrebbe presto far concorrenza alla parente stretta ostrica, ritenuta da sempre più bella e pregiate. Arriva, infatti, dall'Ischia Marine Center della stazione marittima Anton Dohrn di Napoli la notizia di una tecnica che consentirebbe la produzione di perle nientepopodimeno che da cozze. La tecnica sperimentata sarebbe al centro dello studio condotto dalla ricercatrice campana Sara Fioretti, decorata a Trieste con il premio Bernardo Nobile.  La Fioretti avrebbe il merito di aver messo appunto la miglior tesi di dottorato che abbia portato al deposito di un brevetto per la produzione di perle da un particolare tipo di cozze campane, il Mytilus galloprovincialis, attraverso l'impiantazione di un corpo estraneo all’interno del mollusco in maniera economica e veloce. La tecnica sarebbe rivoluzionaria perché non richiederebbe personale altamente specializzato, quindi celere ed economica. Inoltre, dalla sperimentazione, si è evinto che la procedura conterebbe una bassissima mortalità dei molluschi contrariamente a quanto constatato nei precedenti metodi sperimentati.

Le perle naturali sono utilizzate da secoli dalle donne come ornamenti preziosi. La loro produzione ha sempre affascinato gli appassionati di gemme perché nascono da un processo singolare, ossia da una tecnica di difesa che alcuni molluschi mettono in atto nel momento in cui un “rifiuto” si introduce accidentalmente nel loro guscio. In sostanza, per proteggersi da questo agente esterno i molluschi tenderebbero ad isolarlo ricoprendolo di strati di madreperla sferici che nel giro di 5, massimo 6 anni darebbero vita ad una perla preziosa.

Ad onor del vero che le perle potessero essere prodotte anche da altri molluschi oltre che dalle ostriche era già stato appurato dalla scienza. Ma va precisato anche che su quasi 8000 specie solo in 20 la tecnica aveva attecchito. Quello che andrà verificato e che, rappresenterebbe davvero una grande scoperta, è se le perle prodotte dalle cozze saranno egualmente preziose come quelle generate dalle ostriche. Di certo, la semplificazione della tecnica di produzione non gioca a favore se si considera che per definizione è prezioso ciò che è raro.  “Per ora - racconta la ricercatrice – la quantità e, soprattutto, la qualità delle perle sono scarse, perché abbiamo utilizzato come innesto una pallina di plastica. Però la tecnica funziona, quindi l'abbiamo brevettata". In pratica, un primo passo verso un nuovo business è stato mosso, si dovrà solo verificare se andrà a collocarsi in un ennesimo mercato di nicchia oppure in uno più ampio di massa.


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29-01-2022 14:05:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA