Il ricordo di quel ragazzo morto in due ore, il terrore che il batterio della meningite si possa essere diffuso. Il Pronto soccorso in stato di allarme. Medici e infermieri con le mascherine e ambulanze del 118 che da Castellammare erano dirottate in altri ospedali. Un piano di emergenza che ieri è nuovamente scattato, come racconta il quotidiano Metropolis. Le porte si sono sbarrate dietro ad un ragazzo di Castellammare arrivato al Pronto Soccorso con la febbre molto alta. Del resto i sintomi iniziali della meningite possono essere molto simili a quelli del picco influenzale in corso, come da giorni continuano a ripetere gli esperti. Ma nulla si può escludere e appena il ragazzo di Castellammare è arrivato al San Leonardo il piano è scattato. Un’ora di emergenza finchè intorno alle diciassette è arrivato il risultato: non si trattava del batterio che ha provocato la morte di Sebastiano Petrucci, il giovane di Agerola morto il 29 dicembre. Il primo caso di morte per meningite in Campania, prima che in Toscana si registrassero sette casi. Nel frattempo in zona continua l’allarme. Lunghe fila d’attesa per vaccinare i bambini contro la meningite. A Castellammare i genitori arrivano al presidio dell’Asl, a pochi passi dalla stazione della Circum, di mattina prestissimo per cancellare con la prevenzione la paura che dilaga dopo la morte di Sebastiano, il ragazzo di Agerola morto al Pronto Soccorso del San Leonardo. Da lunedì prossimo in arrivo altri trecento vaccini. La situazione è continuamente monitorata in Regione Campania, dove De Luca ha annunciato vaccinazioni gratuite fino ai 18 anni.