É un "patto" che si fonda su storia, cultura, politica e fede quello che è stato firmato stamane tra i sindaci di Pompei, Ferdinando Uliano, e quello di Nola, Geremia Biancardi, affiancati dai vescovi delle rispettive diocesi, monsignor Tommaso Caputo, alto prelato della città mariana, e Beniamino De Palma, della città dei Gigli.
L'atto formale, sottoscritto dopo una breve cerimonia religiosa nella cappella dedicata a San Paolino, negli Scavi di Pompei, è stato denominato "Patto d'amicizia" e ha più di un comune denominatore.
Entrambe le cittadine vesuviane, infatti, furono distrutte da una devastante eruzione vulcanica, anche se a migliaia di anni di distanza. Sia Nola che Pompei propongono al turismo i reperti delle antiche civiltà che le hanno fondate e che sono emerse dagli scavi archeologici. Ed entrambe le città vantano un itinerario religioso è un calendario di eventi ad esso legato.
Pompei per il culto mariano, Nola per la famosa festa dei Gigli, in onore dei San Paolino, ex governatore della Campania dell'antica Roma. Proprio nell'approssimarsi di questa ricorrenza, le cui caratteristiche celebrazioni sono state riconosciute "Patrimonio Unesco", ha indotto i due primi cittadini a riflettere sull'intenso legame tra le due realtà vesuviane. Anche gli Scavi di Pompei, infatti, sono Patrimonio Unesco, pertanto, il Patto d'Amicizia intende mettere a sistema cultura, ricchezze del territorio e offerta turistica per lo sviluppo delle due città, in un piano organico di iniziative comuni da proporre alle istituzioni locali e sovranazionali. Le città di Pompei e Nola, infine, riscoprono il comune denominatore delle loro origini: San Paolino, venerato con pari devozione sia dai pompeiani sia dai nolani.
Al "Patto di Amicizia" erano presenti, inoltre, il direttore generale della soprintendenza, professor Massimo Osanna, che ha illustrato i riferimenti storici tra Pompei e Nola. Sono intervenuti gli onorevoli Massimiliano Manfredi e Paolo Russo.
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