SABATO 26 APRILE 2025





la storia

Parroco manda via bimbo autistico dalla chiesa, la mamma: 'Per lui disturbava'

Il caso denunciato dalla madre a Sant'Antonio Abate

di Redazione
Parroco manda via bimbo autistico dalla chiesa, la mamma: 'Per lui disturbava'

Bimbo autistico cacciato dalla chiesa perché disturbava. Il caso denunciato dalla madre è avvenuto, nei giorni scorsi, a Sant'Antonio Abate. È stata la mamma del bimbo a raccontare cosa è accaduto nella sua parrocchia, dove si era recata con la sua famiglia per assistere alla messa. "Questa è la voce di una mamma di un qualsiasi bambino, ma ancor di più io sono la mamma di Luigi e Gaetano, bambino affetto da disturbo dello spettro autistico" si presenta così Maria Rosa Donnarumma nel cominciare a raccontare la sua storia. "Scrivo questo post per condividere con l’intera comunità quanto accaduto ieri nella nostra Parrocchia Gesù Redentore. Erano le 18:45 circa ed io, i miei bambini e mia mamma decidiamo di recarci alla messa celebrata dal nostro parroco Don Luigi Elefante. Essendo arrivati una decina di minuti prima si stava recitando il rosario. Chi vive l’autismo tutti i giorni sa quanto questa condizione rendi rigidi e abitudinari i nostri bambini. Per Gaetano il concetto di Messa è vedere il parroco sull’altare che parla. Dato che questa scena appena descritta ancora doveva verificarsi lui si era annoiato e tendeva a scacciare la sua noia parlottando da solo ad alta voce (comportamento molto comune ai bambini autistici). Terminato il S.S.Rosario si avvicina a noi il parroco e ci avvisa che a breve avrebbe dato inizio alla celebrazione della Messa ed aggiunge che i bambini stavano disturbando le persone presenti in chiesa e ci invita elegantemente ad abbandonare il luogo sacro. Mia mamma sconvolta, amareggiata e addolorata si congratula con il parroco ed abbandoniamo il luogo sacro. Egli si giustifica dicendo di non averci riconosciute e mettendoci alla scelta se restare o meno, ma qualora saremmo restate lì, di trovare una soluzione per non disturbare" racconta la giovane mamma. Una richiesta "di non disturbare" vissuta come una discriminazione dopo un lungo periodo in cui il suo bimbo non riusciva a parlare: “Ho pregato e lavorato giorno e notte affinché mio figlio parlasse ed ora cosa faccio? Lo imbavaglio per non disturbare?” La mamma chiede maggiore condivisione delle problematiche relative al problema dell'autismo e di non subire discriminazioni. Di qui l'appello: "I parroci dovrebbero dare l’esempio e accogliere i bambini, soprattutto quelli speciali, magari rendendoli partecipi e non isolandoli solo perchè il comportamento non è idoneo al luogo. Spero vivamente che questi episodi non si ripetino più e invito qualsiasi mamma a far sentire la propria voce per difendere i diritti dei nostri bambini".


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25-04-2021 12:37:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA