La convocazione è arrivata. Tra sei giorni il sindaco sarà ascoltato dalla commissione parlamentare Antimafia. Dopo la telefonata del parlamentare Cinquestelle Michele Giarrusso, è arrivato l'invito formale per il 14 novembre. Toni Pannullo sarà ascoltato a Roma, dalla Presidente Bindi e dagli altri componenti, sull'allarme camorra lanciato a chiusura della crisi di governo. Il sindaco aveva detto alla stampa: "Abbiamo sentito il fiato della camorra sul collo". E parlato di pressioni per impedire alla sua maggioranza di ricompattarsi. Dichiarazioni sulle quali ha ricevuto anche la convocazione dalla Direzione Distrettuale Antimafia, i magistrati napoletani che indagano anche sugli ultimi omicidi tra Castellammare e i Monti Lattari, hanno voluto ascoltare dalla voce di Pannullo cosa stesse accadendo in città. Un colloquio preceduto da quello con il prefetto, Carmela Pagano, sul cui contenuto ovviamente non si sa nulla e di cui sono trapelate solo pochissime informazioni. Con il prefetto, invece, il sindaco ha parlato dei progetti, inseriti anche nelle linee di mandato che ha letto ai consiglieri al primo ritorno in aula, dopo quattro mesi di stop. "Interessi che potrebbero inserirsi negli appalti che partiranno su chalet all'Acqua della Madonna e nell'ambito del Grande progetto Pompei, proprio alla periferia di Castellammare. E ovviamente le Nuove e Antiche Terme che stiamo per aprire agli investimenti di imprenditori". Da qui la necessità di chiedere e ottenere un controllo di tutto da parte delle prefettura. Ma Pannullo poi si spinge oltre, lanciando su un terreno delicato con una dichiarazione choc: "Non dimentichiamoci che a Castellammare sono morti due consiglieri comunali per molto meno". Il riferimento è agli omicidi di Sebastiano Corrado e, più vicino nel tempo, Gino Tommasino. Morti di cui si conoscono mandanti, esecutori e la storia giudiziaria ha ricostruito anche la rete di rapporti nei quali i due omicidi sono maturati". Delitti eccellenti con diversi protagonisti di allora, che continuano ad esserlo oggi. Delitti a cui però manca ancora il movente. Perchè è stato ucciso Corrado e ancora di più Tommasino? Interrogativi che segnano ancora la storia politica della città. Con Pannullo che rivela: "Uccisi per molto meno di quanto discutiamo oggi". Un argomento in più che si aggiunge a quanto dovrà riferire alla Commissione parlamentare che ha chiesto di ascoltarlo tra meno di una settimana.