Pannullo parla da ex e ci va giù pesante. Mentre Cimmino si gode ancora il momento della presentazione della sua squadra di tecnici, chi l’ha preceduto scegli due bersagli per colpire duro. Anticipando di non volere fare “sterili polemiche”, Pannullo attacca due dei nuovi assessori del sindaco di centrodestra, nominati solo poche ore fa. Nel mirino dell’ex primo cittadino del Pd finiscono l’assessore alla sicurezza Gianpaolo Scafarto e il funzionario dell’Asi, nominato ai Lavori pubblici, Giovanni Russo. “Si è andati avanti in spregio ad ogni rigore giuridico e politico. Ci mancava un assessore alla legalità indagato per falso depistaggio e rivelazione del segreto di ufficio. Un ‘servitore dello stato’ che ‘voleva inchiodare Tiziano Renzi fino ad arrestarlo attraverso un travisamento dei fatti e violazione delle regole giuridiche di governo della prova indiziaria’”. Pannullo usa le parole del Procuratore Capo di Roma, Pignatone, per riprendere un caso già sollevato dall’ex premier Renzi in una diretta Fb. Per di più Pannullo sottolinea anche l’esistenza di “un conflitto di interessi in ordine a fatti persone eventi e cose su cui indaga la DDA napoletana”. Ma non è l’unico capitolo aperto da Pannullo: “Quanto all’ingegner Giovanni Russo, è palese che la sua nomina risponde a un disegno ben preciso che, nel corso degli anni, ha segnato in maniera spregevole l’azione amministrativa della nostra città tarpando le ali a una serie di provvedimenti che avrebbe leso gli interessi speculatori di una imprenditoria “insana”, ormai vero cancro al pari della camorra di Castellammare. Il riferimento all’ultimo provvedimento dell’amministrazione Vozza e la raccolta di firme per lo scioglimento della mia amministrazione, prima dell’approvazione dei nuovi parametri sull’housing sociale, ne sono gli epifenomeni. Tuttavia, della ormai non più tanto sotterranea collusione di questi ambienti con la pubblica amministrazione vi sono tanti e tanti esempi”. Più attendista il giudizio del capo di opposizione delle civiche in consiglio comunale, Andrea di Martino, che rinvia i voti sugli assessori ad un secondo tempo: “La giunta che stamattina ha varato Cimmino è composta da uomini e donne di cui non si può discutere il valore umano e professionale. Almeno un paio dei neo assessori erano nella lista di nomi che avrei valutato nel caso avessi vinto le elezioni. Il giudizio complessivo sarà possibile darlo nel momento in cui inizieranno a lavorare ed a produrre atti amministrativi per la città. Mi auguro che il Sindaco sappia preservare questi uomini e queste donne dalle pressioni e dalle ingerenze della sua maggioranza, laddove dovessero travalicare le funzioni di indirizzo e controllo assegnate dalla legge. Su un paio di scelte si potrebbero ravvedere i principi di una inopportunità e di qualche conflitto di interesse, ma mi auguro che su questo la valutazione, che spetta al sindaco ed ai singoli sia stata ben ponderata e attenta, per evitare in futuro difficoltà al lavoro che va fatto per la rinascita di Castellammare”. Ci vede solo un’operazione di facciata il consigliere comunale di sinistra Tonino Scala: “La Giunta presentata oggi dal sindaco pur contenendo professionisti noti, ha come segno prevalente quello del potere esercitato da chi lo ha sostenuto in campagna elettorale; noi, nell‘interesse della città, ci batteremo affinché si cominci a lavorare con serietà. Un mese è stato già bruciato tra polemiche nel centro destra e annunci di conferenze stampa per presentare l’esecutivo. Castellammare necessita di un rilancio della programmazione, di contrastare la speculazione su alcune aree, di affrontare temi ambientali seri, di considerare il mare e le acque, insieme al Faito, risorse fondamentali su cui basare il suo rilancio. Le scelte sul piano casa, su via De Gasperi, Cirio, Mulini Daunia, Avis, porto commerciale, Marina di Stabia e quartieri saranno aspetti decisivi, insieme a cosa si pensa di fare nei prossimi giorni su Terme e Sint, su Fincantieri. Su questo si valuteranno l'autonomia e la qualità dell'azione amministrativa. Inoltre, noi pensiamo che il sindaco abbia l’obbligo di convocare subito il consiglio comunale su Sint e Terme prima di assumere ogni forma di decisione.
Nei prossimi mesi sarà importante capire se la cosiddetta giunta tecnica è solo uno “sfizio” di facciata concesso dalla maggioranza al sindaco per evitargli una brutta figura dopo gli annunci fatti, o rappresenta un aspetto duraturo che caratterizzerà questa sindacatura. L'annuncio a breve di verifiche, però, lascia presagire che la vera partita sia stata solo rinviata”.