Dopo tanto silenzio, un'inchiesta difficile: si apre uno squarcio. Dopo otto anni gli inquirenti hanno trovato una traccia, forse quella giusta. C'è un indagato e quindi potrebbe esserci una svolta per l'omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre 2010. E' un brigadiere dei carabinieri, Lazzaro Cioffi, in congedo e già in carcere per presunti rapporti con un boss del narcotraffico in provincia di Napoli. Il figlio del 'sindaco pescatore', Antonio Vassallo, in qualche modo se l'aspettava: "Il fatto che possano essere coinvolte figure dell'Arma dei carabinieri è una voce che girava da diversi anni. Non è per noi una novità", dice. Ma aggiunge anche: "Abbiamo dato tanta fiducia agli inquirenti e vogliamo continuare a farlo. Ci affidiamo al fatto che ci sia la parte giusta della giustizia che farà di tutto per conoscere la verità".
La Procura di Salerno, come riportato oggi da alcuni quotidiani, intanto ha formulato l'ipotesi di concorso in omicidio volontario per il brigadiere dei carabinieri, Lazzaro Cioffi.
Il suo nome era già comparso negli atti dell'inchiesta sull'omicidio di Vassallo. Un testimone, infatti, riferì della presunta presenza di Cioffi nel Cilento nei giorni dell'omicidio ma la circostanza non trovò riscontri nelle indagini. "Ripeto il fatto che possano essere coinvolte figure dell'Arma - ha ripetuto Vassallo - è una voce che girava. Speriamo ci sia una risposta quanto prima possibile per quanto riguarda questo filone. E se questa è la strada, che si vada avanti fino in fondo per capire cosa sia successo". Nei mesi scorsi Cioffi era rimasto coinvolto in un'inchiesta della Procura di Napoli nella quale è accusato di aver partecipato a un'associazione per delinquere per aver rivelato notizie su indagini e per i suoi rapporti con un boss del narcotraffico. Dopo l'arresto, i pm della Dda di Napoli e Salerno, Mariella Di Mauro e Marco Colamonici si erano incontrati per uno scambio d'informazioni sulle rispettive indagini.
Lo scorso 14 giugno, poi, il magistrato salernitano ha interrogato Cioffi in carcere in relazione all'accusa di concorso in omicidio per il caso Vassallo. Ma il carabiniere si è avvalso della facoltà di non rispondere.
"Tendiamo a essere ottimisti anche se ci viene difficile dopo tanti anni - ha affermato Antonio Vassallo - nel corso dei quali c'è stata anche omertà. Ma ci vogliamo credere. Vogliamo essere ottimisti e sperare che quanto prima possibile si possa conoscere la verità su quanto accaduto".
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