Terme di Stabia, niente da fare. Un flop la manifestazione d'interesse rivolta ai privati. Il bando mirava a verificare l'esistenza di imprenditori disposti a gestire per tre anni il Parco dello stabilimento del Solaro. I venti giorni di tempo messi a disposizione per presentare le proposte alla Sint sono scaduti con un nulla di fatto. La società che gestisce il patrimonio delle Terme aveva messo come termine il 24 aprile. Nelle ultime due settimane una sola società ha chiesto di visionare gli atti, ma al momento della verità nessuna offerta è arrivata. Il sondaggio per capire se ci sono degli investitori interessati a impiegare i propri capitali nella gestione di eventi, ristorazione e intrattenimenti all’interno di uno dei pochi polmoni verdi della città è andato male. Difficile a questo punto fare scattare la fase due con la pubblicazione del vero bando in cui dovrebbe essere definito anche il canone da versare a Sint. Si tratta di un’area a verde di 60.000, di cui circa 4.500 metri quadri coperti da fabbricati e circa 55.500 di superficie scoperta, ed è costituito da parco giardino, in cui si trova inserito un bar-ristoro; due batterie di servizi igienici ubicati lungo i viali e un piccolo manufatto destinato in origine a spogliatoi per i vicini campi da tennis e un bar-ristorante. In realtà gli imprenditori avrebbero potuto per tre anni occuparsi del parco facendone un punto di riferimento per eventi culturali e di intrattenimento, ma consistenti erano i lavori necessari per ristrutturare l'area in cui va ricostruita la zona da adibire a ristorazione e garantita la manutenzione di una zona vasta e abbandonata dai giorni del fallimento delle Terme di Stabia. Il tentativo mirava a concretizzare un impegno preso dal sindaco Pannullo in campagna elettorale: "Riapriremo il parco delle Nuove Terme". Ma per questa volta si tratta di fare passo. In attesa di un piano industriale che rilanci l'intero stabilimento chiuso e distrutto da raid vandalici che hanno completamente devastato lo stabilimento.