Altri guai per l’ufficiale stabiese che per un anno dovrà restare lontano dall’Arma. La contestazione per l'ex maggiore del Noe, Gianpaolo Scafarto, coinvolto nel filone Consip è in questo caso sulla fuga di notizie. La Procura di Roma lo ha convocato per oggi in relazione ad una nuova contestazione in cui si ipotizza il reato di rivelazione del segreto d'ufficio per avere Scafarto, nel dicembre del 2016, informato il giornalista Marco Lillo su notizie coperte da segreto. Non è escluso che l'ufficiale dell'Arma, attualmente sospeso dal servizio su disposizione del gip, possa avvalersi della facoltà di non rispondere. L’ufficiale di Castellammare è già indagato per i reati di depistaggio e falso oltre che per altri episodi di rivelazione del segreto d'ufficio. Secondo la Procura di Roma, Scafarto sarebbe «la fonte» che ha passato al vice direttore del Fatto Quotidiano, Marco Lillo, notizie sull’iscrizione al registro degli indagati del ministro allo Sport, Luca Lotti, e dell’ex comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette. «Suggerisco ai pm di valutare bene queste nuove accuse a Scafarto - spiega Lillo - e di non ripetere l’errore già fatto in passato» quando per lo stesso fatto fu accusato il pm Woodcock, poi archiviato.