LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il caso

Nonni Civici contro il Comune: "I nostri rimborsi da mesi ostaggio della burocrazia"

Lo sconforto degli anziani: "Con 400 euro di pensione, anche quei 100 euro ci servono per sopravvivere"

di Emilia De Simone
Nonni Civici contro il Comune:

"Noi viviamo con la pensione sociale, dai 400 ai 450 euro al mese, anche quei 120 euro ci aiutano a sopravvivere". Non sanno più a chi chiedere, cosa fare, a quali porte bussare. Sono i nonni civici che restano davanti alle scuole quando fa freddo e piove, allo stesso modo di quando la temperatura arriva sopra i trenta gradi. Ma da qualche tempo la situazione tra i trenta anziani, che hanno aderito al progetto è diventata insostenibile. “I rimborsi sono ostaggio della burocrazia: la scuola comunica le presenze al comune, e nel comune rimbalzano tra gli uffici, posticipando anche per mesi il pagamento, nel frattempo anticipiamo anche la benzina". Ma ormai i pensionati, selezionati da associazioni di categoria tra le persone che hanno più bisogno, non ce la fanno più ad attendere. Con il dissesto finanziario di Palazzo Farnese l’attesa si è prolungata ancora di più e la rabbia degli anziani è diventata difficile da contenere. L’iniziativa sociale “Nonni civici” è una realtà ormai presente già da diversi anni anche nel comune di Castellammare, con la presenza di circa 30 pensionati, dai sessanta agli ottanta anni, divisi  in tutto il territorio stabiese per assistere i bambini all’entrata e all’uscita della scuola. Ogni scuola ha i suoi “nonni civici” e ogni mattina li vedi lì, a firmare le presenze sul registro della segreteria, con un’uniforme catarifrangente ed una paletta segnaletica, sotto alla pioggia o sotto il sole, dalle sette e trenta per il primo turno e alle tredici o quattordici per il secondo.
“Siamo vittime di macchine sfreccianti e incuranti della nostra presenza, stanchi di non essere considerati, di essere scambiati per vigili, di ricevere insulti perché ritenuti d’intralcio al passaggio” raccontano.
Alcuni giorni i turni raddoppiano, ma il rimborso resta lo stesso e tutto ciò per 120 euro al mese, soldi che il più delle volte arrivano con settimane di ritardo, gravando sulla situazione economica di questi anziani che vivono solo di questo. “E’ ora che il Comune rispetti le proprie scadenze, ci fornisca un’attrezzatura idonea e si interessi al nostro lavoro”.


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29-04-2016 15:31:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA