Una notte di follia e vendette. Dalla morte di Nicholas, ucciso a 17 anni in strada, gli inquirenti non hanno mai smesso di ricostruire ogni momento di quelle ore in cui a Gragnano si è innescata una sequenza di violenze e morte. Acquisiti altri video, dopo le immagini che incastrano Maurizio Apicella. Il giovane, che dopo avere ferito Carlo Langelotti, ha inseguito Nicholas che fuggiva per sferrargli la coltellata alla gamba destinata a togliergli la vita. Ma poi, dalla corsa inutile in ospedale a Castellammare, non c'è stata fine alla ricerca di vendetta. E ora gli inquirenti cercano il quinto uomo del commando partito dal San Leonardo per punire chi, dopo avere ucciso il nipote del boss Nicola Carfora per un regolamento di conti tra giovanissimi, era fuggito. Ancora una volta sono le immagini della videosorveglianza a riprendere i figli del boss, Giovanni e Antonio Carfora, mentre partono da Castellammare alla ricerca di chi aveva, qualche ora prima nella notte del 25 maggio, tolto la vita al cugino. Ma non trovando Apicella e Ciro Di Lauro, il ventunenne in sua compagnia, colpirono il primo bersaglio incontrato. Ferito alla mano un giovane incensurato che stava rientrando a casa. Con i figli del boss accusati di tentato omicidio, in carcere altri due del commando, Raffaele Iovine e Giovanni Amendola. Ma ora gli investigatori della Dda cercano il quinto uomo. Con i quattro ci sarebbe stata un'altra persona con il compito di guidare l'auto per garantire la fuga ai due Carfora, che esplosero sette colpi contro l'auto di Salvatore Pennino. Secondo quanto anticipa il Mattino si tratterebbe di un altro parente dei Carfora. L'ultimo tassello mancante della notte di sangue e vendette tra giovanissimi.
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