Due anni dalla morte di Nicholas e Gragnano si risveglia con striscioni che ricordano il suo omicidio. "Tu eri la vita per me, che mi è stata tolta. Mi è rimasto solo un po' di respiro per chiedere giustizia. Ergastolo, fine pena mai". È la madre del giovane ucciso a 17 anni che consegna il suo messaggio ad un manifesto pubblico.
Come l'anno scorso gli striscioni sono apparsi ovunque, mentre continua il processo ai due ragazzi accusati di avere accoltellato a morte Nicholas in auto con il cugino, dopo una lite. E proprio l'ergastolo ha chiesto il pm Cimmarotta per Apicella e Di Lauro.
Nelle ultime udienze è emerso come o due salirono sullo scooter dopo l'omicidio e imboccarono controsenso via Vittorio Veneto per poi fuggire verso Ponte Trivione. E’ stato qui che Apicella si è disfatto dell’arma con cui aveva colpito le due vittime, buttandola giù dal ponte di ferro che da via Starza arriva fino alla zona delle scuole, dove gli Apicella hanno il loro “campo base”.
Per il pm Cimmarotta il delitto e collegato alla guerra territoriale tra i clan della zona dei Monti Lattari per lo spaccio della droga.