Nessun accordo, nessun candidato. Non ci sono aspiranti per la poltrona più ambita di Palazzo Farnese dopo quella del sindaco. Resterà ancora al posto di comando del consiglio comunale Salvatore Ercolano, che svolge il ruolo di sostituto da quando a dire addio all'incarico è stato l'architetto del Pd Eduardo Melisse. Entro le dodici di oggi andavano presentate le candidature per votare in aula domani. Ma la maggioranza non è pronta a trovare l'accordo per indicare un nome condiviso dai democratici e dalle liste civie. Se quindi la coalizione di Pannullo prende tempo, l'opposizione decide di dare una mano per non fare scoppiare un caso a Palazzo Farnese. E, infatti, anche la minoranza non si è fatta avanti con una o più proposte. Quindi il punto inserito all'ordine del giorno del consiglio comunale di domani sarà rinviato. Una scena che, probabilmente, si ripeterà anche l'otto febbraio quando in aula arriva lo schema di convenzione della Reggia di Quisisana. Una tregua che favorisce un clima di intesa tra le parti, mentre fuori del Palazzo il clima si infervora per la campagna elettorale per le politiche di marzo. Sarà quindi, quello di domani un ritorno in aula soft dopo un lungo stop, dai giorni di dicembre dell'approvazione del piano salva-Sint. Secondo quanto stabilito dalle norme l'elezione del presidente deve obbligatoriamente essere inserita nella scaletta dei punti del consiglio comunale che però sarà rinviata, mentre ad essere approvato sarà il piano Anti-corruzione in aula assieme ad alcuni provvedimenti per debiti fuori bilancio. Nel frattempo nel ruolo di guida dei lavori dell'aula resta il ginecologo Ercolano, una postazione che conserverà ancora per almeno un mese. Fino a quando il Pd non sarà pronto a scegliere il sostituto del dissidente Melisse.