LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




il caso

Neonato morto un mese dopo il parto a Castellammare: “Dopo 5 mesi aspettiamo ancora esito autopsia”

Una coppia di genitori di Torre Annunziata attende novità sulla morte del loro bambino. Sotto inchiesta tre medici del San Leonardo

di Marco De Rosa
Neonato morto un mese dopo il parto a Castellammare: “Dopo 5 mesi aspettiamo ancora esito autopsia”

Una piccola giovane anima morta un mese dopo il parto, dopo aver inutilmente cercato di mantenerla in vita. E’ a distanza di cinque mesi da quella tragedia che ha distrutto la vita di una famiglia di Torre Annunziata, si attende l’esito dell’autopsia che possa accertare eventuali responsabilità dei medici che hanno avuto in cura la mamma e il suo bambino.

IL DOLORE. E’ il calvario a cui è sottoposta una coppia di genitori di 25 e 26 anni, dopo che uno dei momenti più belli della loro vita si è trasformato in un incubo senza via d’uscita. Un dramma che nel marzo scorso ha scaraventato nell’occhio del ciclone il reparto di ginecologia dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.

IL FATTO. Una gravidanza senza problemi per la giovane mamma, fino al momento della nascita, ben oltre la soglia delle 40 settimane (il feto aveva raggiunto le 42 settimane) e diversi tentativi di induzione al parto. Qualcosa però ha aggravato la situazione fino al punto tale che appena dopo la nascita, avvenuta il 22 febbraio scorso, il bambino è andato in arresto cardiaco prima che il suo cuore tornasse a battere. Un lasso di tempo che avrebbe danneggiato irreparabilmente il cervello del bambino, andato in ipossia per troppo tempo. Immediato il suo trasferimento in prognosi riservata al reparto di terapia intensiva neonatale, ma nonostante gli sforzi dei medici, il suo cuoricino cessò di battere poco più di un mese dopo. La Procura di Torre Annunziata aprì un’inchiesta per far luce sulla vicenda. Grave il capo d’imputazione, omicidio colposo. I pm Agostini e Ambrosino hanno iscritto nel registro degli indagati tre persone: il primario di ginecologia, la dottoressa che ha seguito tutta la gravidanza e che avrebbe eseguito materialmente il parto; e un altro ginecologo che sarebbe intervenuto in sala parto nella fase di emergenza.

LA PERIZIA CHE NON ARRIVA. L’autopsia, seguita da un pool di professionisti avrà il compito di far luce su una vicenda che getta ombre inquietanti sull’operato di quel reparto, considerato in maniera oggettiva un’eccellenza del settore sanitario. La perizia però, che doveva essere presentata entro 90 giorni: “E’ assurdo che a più di cinque mesi dalla tragedia, ancora non conosciamo l’esito di quell’esame. Ci vorrà poi ulteriore tempo per indagare sull’accaduto e questo potrebbe avere ripercussioni in sede giudiziaria, con le prescrizioni che potrebbero dare un colpo di spugna all’intera vicenda”, ha spiegato Gennaro Ausiello, l’avvocato che cura gli interessi dei familiari del piccolo.

L’ATTESA. Nonostante questo, quei due giovani ragazzi di Torre Annunziata continuano ad aspettare l’esito della perizia per cercare di guardare avanti, oltre la tragedia che li ha colpiti e provare a ricominciare: “Aspettiamo tutti con fiducia le indagini per capire il perché di questa tragedia – ha continuato Ausiello -. Indipendentemente da questo, prendiamo atto che nel 2024 in un ospedale pubblico una ragazza giovane, che aveva in grembo un bambino sanissimo, che aveva chiesto più volte di intervenire chirurgicamente per far nascere il suo bambino, non sia stata ascoltata. Una situazione assurda e preoccupante, una sconfitta grave per tutto il sistema sanitario”.


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04-09-2024 19:32:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA