Non è tutta colpa di Schettino. A pagare per il naufragio della Concordia sarà anche la compagnia. Costa Crociere spa verrà citata come responsabile civile, accanto all'imputato Francesco Schettino, in due processi-stralcio a Grosseto relativi al naufragio della nave Costa Concordia nel 2012 al Giglio.
Processi che oggi sono stati riuniti in un procedimento unico dal giudice Gian Marco De Vincenzi.
I processi riguardano due inchieste della procura grossetana: uno è per l'accusa di deturpamento ambientale del paesaggio dell'isola, a causa della permanenza del relitto sui fondali e nello specchio d'acqua antistante il porto per diverso tempo; l'altro, un processo per violazione della legge 271, sulla tutela della sicurezza e la salute dei marittimi in relazione all'emergenza che si verificò la sera del 13 gennaio 2012.
In entrambi era imputato Schettino e il giudice ha riunito i due filoni. Ma nell'udienza odierna - tenuta questo pomeriggio -, alcune delle parti civili costituite - ministero dell' Ambiente, Legambiente e Associazione nazionale tra Lavoratori mutilati e invalidi del lavoro - hanno chiesto al giudice che Costa Crociere spa compaia nel processo come come responsabile civile per il risarcimento dei danni. Il giudice ha acconsentito alla richiesta e Costa spa sarà invitata a comparire in giudizio alla prossima udienza del 24 marzo.
Altre due parti civili nel processo - per il filone ambientale - sono il Wwf e l'Enpa, che però non hanno ritenuto di coinvolgere Costa spa nel processo-stralcio.
Infine, a Genova è in corso un altro processo per la violazione della stessa legge 271 a tutela della sicurezza dei marittimi, ma riguarda l'intera crociera, dalla fase partenza in poi. Il processo di Grosseto è mirato, invece, alle violazioni che si sono concretizzate nella fase precisa del naufragio nelle ore cruciali del 13 gennaio 2012, quando nel naufragio morirono 32 persone, vicenda per cui Schettino è stato condannato in primo grado a 16 anni e 1 mese.