Le perplessità suscitate dal governatore, Vincenzo De Luca, sul futuro di Fincantieri hanno fatto insorgere operai e sindacalisti del cantiere di piazzale Amendola. Il tavolo di lavoro, le riflessioni, uno sguardo verso il futuro di quell'area a 30 o 40 anni: in questi tre punti è sintetizzato il De Luca pensiero su Castellammare. Un pensiero, sostanzialmente, privo di quelle certezze, o meglio, di quelle promesse lanciate agli operai che, comunque, continuano a sperare in un futuro certo. Il presidente della Regione Campania, che ha parlato di Fincantieri proprio quando è arrivato in città per presentare Cantieri Viviani, è da due giorni finito al centro di aspre polemiche soprattutto sui social network. Sulle bacheche di lavoratori e rappresentanti sindacali è un proliferare di critiche e di inviti a mantenere gli impegni assunti. Giovanni Nastelli, che è anche consigliere comunale, vuole continuare a credere nell'ex sindaco di Salerno ma il suo post somiglia di più ad un richiamo alla serietà della politica regionale. "La politica e il sudore non hanno colori - scrive - e le prossime commesse sono state guadagnate grazie all'impegno e ai sacrifici di tute blu ed rsu". Il futuro di Castellammare, che De Luca auspica rivolto al turismo, nel post di Nastelli, deve assolutamente contemplare il cantiere con investimenti mirati dal punto di vista logistico e infrastrutturale. Poi la stoccata "La riflessione sui prossimi 40 anni - scrive - è quella delle costruzioni navali. Il presidente faccia la sua parte così come avviene e fanno i suoi colleghi in altre regioni. Si batta, cioè, con i fatti per tutelare il nostro stabilimento, difendere e rilanciare i livelli occupazionali, in un territorio dove l 'unica certezza è rappresentata proprio dal nostro glorioso stabilimento".