In auto con undici chili di droga divisi in involucri di plastica. Un carico importante da portare dalla Calabria a Castellammare. Ma il viaggio si è interrotto prima del previsto e il tesoretto è finito nelle mani degli investigatori. E’ stato condannato a tre anni Giuseppe Vuolo, a quattro mesi di distanza dal suo arresto a Rosarno. Al narcos, ritenuto dagli investigatori vicino al clan D'Alessandro, era stata affidata marijuana, dal valore di 150 mila euro, ottenuta dagli uomini che, nella terra della ndranketa, gestiscono il traffico di droga. Il pregiudicato di Castellammare ha incassato la sentenza, ma ottenuto il risultato di lasciare il carcere in Calabria dove in questi mesi ha atteso il processo. Potrà, infatti, scontare la condanna agli arresti domiciliari, in un'abitazione a Pimonte. Secondo l’accusa, Vuolo avrebbe fatto quel viaggio su indicazione dei D’Alessandro, con la marijuana che sarebbe stata immessa nelle piazze di spaccio stabiesi. Nella storia criminale di Vuolo anche un arresto nel 2009 con Salvatore Belviso, ex reggente della cosca di Scanzano. E ora una condanna che dimostra come resti forte il legame tra Castellammare e le organizzazioni criminali calabresi.