Manca solo l'ufficialità , ma l'addio a Koulibaly è cosa fatta.
KK è ad un passo dalla firma del contratto che lo legherà agli inglesi del Chelsea per quattro anni a 9 milioni netti di euro, e una buonuscita per il Napoli di circa 36 milioni di sterline.
Dunque Napoli e i tifosi azzurri si preparano a rendere l'onore delle armi a Kalidu Koulibaly che a 31 anni e dopo 8 stagioni all'ombra del Vesuvio è pronto per sbarcare in premier.
Una addio difficile da digerire per i tifosi, ma dal quale ancora una volta emerge la scarsa capacità di comunicazione sempre più a 360° di Aurelio De Laurentiis.
Probabilmente era troppo forte la voglia di KK di provare a vincere qualcosa, ma di sicuro le sue idee e quelle del patron azzurro non erano più in sitonia, e certamente ADL ci ha nesso del suo con quella offerta iniziale di 3,5 milioni netti di euro a stagione (la metà di quelli che Kalidu avrebbe percepito fino a giugno 2023 data naturale di scandenza del controtto), e il franco senegalese non deve aver preso nel verso giorsto il modo perentorio di De Laurentiis: prendere o lasciare.
Del resto e non caso, negli anni, troppi club e troppi giocatori hanno avuto ed hanno difficoltà quando si parla con il presidente azzurro, che a sua volta dimostra sempre più una permalosità ed un'arroganza che un dirigente sportivo non dovrebbe avere nell sue corde.
L'addio di Kouliby, si va ad aggiungere a quelli di Ospina, Insigne, Ghoulam, Malcuit e Mertens ed ai mal di pancia di Demme e Politano.
Una vera rivoluzione, quella partenopea, proprio nel momento in cui il club ritorna dopo due anni in Champions.