Un storia lunga 500 anni quello del più antico ospedale napoletano. Parliamo degli Incurabili di cui oggi ricorre l'anniversario della fondazione.
Una giornata passata dalla visita alla ruota degli esposti nell'Ospedale della SS. Annunziata, passando per la
mostra 'Pianeta Pandemia. Storie virali di contagi e rimedi' nella Sala del Lazzaretto dell'ex Ospedale della Pace fino al Complesso degli Incurabili.
Così, con una passeggiata tra i tre antichi ospedali napoletani cui hanno preso parte le scuole (l'istituto comprensivo Confalonieri di Forcella, il 'Ristori', il liceo artistico, l'i.c. Regina Coeli) oltre a medici, infermieri, associazioni, cittadini comuni, il Museo di Arti Sanitarie e Storia della Medicina ha celebrato il mezzo millennio dalla Fondazione dell'Ospedale degli Incurabili.
''Il Museo ma anche il Monastero delle Trentatré e ben quattro associazioni del territorio hanno deciso di iniziare un percorso camminando sui passi della beata Maria Lorenzo Longo che 500 anni fa, in tempo di guerra ed epidemie, ha avuto il coraggio da grande manager e da grande dama di aprire questo ospedale'' ha detto il prof. Gennaro Rispoli, direttore scientifico del Museo delle Arti Sanitarie e Storia della Medicina di Napoli.
''Noi siamo qui per accendere i riflettori su un antico ospedale che merita un recupero, sia per la parte sanitaria sia per la parte culturale, e oggi ci sono cinque direttori di musei importanti d'Italia: Napoli, Venezia, Roma, Firenze, Milano, che sono venuti qui a raccontare la fondazione delle istituzioni ospedaliere più antiche d'Italia''.
Una tappa anche al Museo delle Arti Sanitarie che custodisce ferri chirurgici e strumenti medici d'epoca che raccontano l'evoluzione tecnica delle discipline mediche, la tradizione medica di Domenico Cotugno, Antonio Cardarelli, Giuseppe Moscati per citare solo alcuni dei nomi più noti.
Un secondo momento della giornata nella sala Maria Lorenza Longo del Monastero delle Trentatrè con il convegno 'Antichi Ospedali. Storia, Memoria, Futuro' introdotto dal prof. Gennaro Rispoli e dalla badessa Rosa Lupoli.
All'evento presente l'Acosi (Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani) che vuole vincere la 'sfida' di lasciare inalterata la parte della bellezza culturale degli ospedali e, al contempo, di lasciare aperta la parte assistenziale.
Cinque le strutture antiche: la Scuola Grande di San Marco a Venezia, la Ca' Grande di Milano, Santa Maria Nuova di Firenze, il Santo Spirito in Saxia a Roma e il Museo delle Arti Sanitarie.
A concludere Carmen Caccioppoli (Museo di Arti Sanitarie) che ha parlato di 500 anni di assistenza alle donne e Sara Oliviero che ha presentato il catalogo sui beni storico - sanitari realizzato presso il Museo delle Arti Sanitarie per la Regione Campania.