E' stato solo un fuoco di paglia.
Poi Garcia ha deciso che il Napoli che deve essere quello che lui ha in mente e non la macchina perfetta messa a punto da Spalletti, e così la squadra invece di giocare da Napoli (in definitiva 10/11 dei cosiddetti titolarissimi sono gli stessi che hanno stracciato tutti e record e condotto la galoppata vincente dello scorso campionato) ha giocoto come pretendeva il "francese" e il gioco (si fa per dire), in qualche modo già anticipato nella gara contro il Real, ma mascherato dalla superiorità degli uomini allenati dal sor Carletto (che si è tolto un bel sassolino dalla scarpa), è ritornato ad essere balbettante, con equivoli tattici e giocatori fuori posizione e fuori forma, con il risultato di cogliere una nuova sconfitta al Maradona, la terza da quest'inizio di stagione.
Che Garcia non abbia in mano la squadra è evidente, così come è chiaro che i senatori del Napoli stiano mandando segnali alla società per evitare di buttare il bambino insieme all'acqua sporca.
Osimhen, Kvaraschelia, Politano con il suo "vaffa" di ieri sera, e perfino il procuratore di Mario Rui hanno mandato più di un messaggio in tal senso, e preoccupa l'atteggiamento della società che sta bruciando sull'altare di Garcia (sempre più spocchioso e imbambolato) e di un'organizzazione a "pane e puparuoli" tutto quello che aveva costruito negli anni.
Questo Napoli è stato costruito per fare gioco e spettacolo, due caretteristiche che lo spocchioso Rudi ha messo da parte; allo stesso modo come ha cambiato la prepazione della squadra, e dove gli infortuni muscolari imperversano, il secondo patito nel giro di due mesi da Anguissa è il caso più eclatante.
Ma la cosa che preoccupa il Maradona e tutti i tifosi sparsi per il globo, è sia la totale mancanza di gioco che la gestione della partita con le scelte di Garcia che lasciano più di un dubbio.
Come se non bastasse, i bonus che Garcia aveva sequenziali al cambio di gestione tecnica, li ha bruciati tutti con i suoi modi e oggi oltre alla squadra ha contro stampa, addetti ai lavori e principalmente i tifosi che sperano in un atto di forza di don Aurelio, che difronte al rischio di depauperare un capitale potrebbe decidere di mettere mano alla tasca e pagare un nuovo allenatore che esalti le caratterische di questi uomini che lui stesso ha scelto e voluto, così da risolvere equivoci tattici evidenti e riportare la squadra in corsa per salvare la stagione e il futuro.
Ora o mai più, altre soste non ci saranno e dopo potrebbe essere troppo tardi per tutti; mentre sul web impazza l'hashtag #GarciaOut