Si è finto un ragazzo della stessa età della vittima. L'ha adescata, ricattata e convinta a girare video porno con bimbi di tre anni. La terribile storia è stata scoperta dalla Polizia postale a Napoli. Spacciandosi sui social per un suo coetaneo, è riuscito a convincere una ragazzina a inviargli suoi video e foto compromettenti, che poi ha usato per ricattarla e costringerla a girare altri video, che hanno avuto come protagonisti anche bimbi di 3-4 anni. É la scoperta che ha fatto la Polizia Postale di Napoli la quale, coordinata dai magistrati della IV Sezione della Procura partenopea, ha arrestato, all'alba di ieri, un pedofilo di 56 anni.
L'uomo, con un lavoro e non sposato, era riuscito a carpire la fiducia della ragazzina attraverso un falso profilo creato appositamente su Fb. Da lì ha individuato la minorenne con la quale ha iniziato ad intrattenere un rapporto virtuale. Quando ha capito che la ragazzina, di buona famiglia, si stava invaghendo, ha iniziato a rivolgerle richieste hot, come quella di inviargli sue foto e video.
Éstato in quel momento che è scattata la trappola. Venuto in possesso del materiale, l'uomo ha minacciato la ragazzina di essere pronto a diffonderlo se non fosse stata accondiscendente alle sue richieste. La giovane, per evitare la vergogna di finire sul web, ha cominciato a esaudire ogni suo desiderio.
Anche quello di girare altri video hot dove, questa volta, i protagonisti erano tre suoi cuginetti, di appena 3-4 anni. Ad accorgersi di quanto stava accadendo è stata la famiglia che, a questo punto, ripresasi dall'orrore, ha informato la Polizia.
Le indagini degli investigatori telematici della Postale sono scattate subito ed hanno consentito di individuare e rintracciare l'orco. Ieri mattina, all'alba, è partito il blitz: il 56enne è stato arrestato e i dispositivi che aveva in casa - dal cellulare al personal computer - sequestrati.
Da quanto emerso dalle indagini l'uomo aveva anche organizzato un incontro con la giovane, con chiaro intento di abusarne sessualmente. Cosa, che, per fortuna, non è andata in porto.
Éin corso l'analisi degli hard disk trovati sul personal computer dell'uomo dove è stato trovato parecchio materiale pedopornografico che, verosimilmente, veniva scambiato con altri pedofili. Ed è lì che ora si sta concentrando l'attività investigativa. É emerso anche che l'uomo aveva attivato falsi profili su Fb ma anche su Telegram, Imo e altre chat. Il gip di Napoli contesta all'uomo, che ora è in carcere, il reato di pedopornografia e anche la violenza sessuale.
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