Gragnano è sconvolta per la morte di Vincenzo Ferraro. Colpito dalla polmonite bilaterale che e' il destino più diffuso tra le vittime di Covid. Studente universitario e tifoso della squadra del Gragnano aveva 23 anni. E il suo cuore si è fermato in un reparto Covid di Napoli, lontano da famiglia e amici. A ricordarlo, tra i tanti, il vicesindaco Nello D'Auria: "Non so se riuscirò a trovare le parole giuste per descrivere cos’era per me Vincenzo Ferraro.
La sua passione per il nostro Paese ha fatto sì che diventassimo amici, un interlocutore appassionato di politica, una fonte di idee, di sogni e di stimoli. Sempre attento!
Quando ci incontravamo dicevo sempre: "Vincè facciamo un po' di porta a porta, in riferimento alla più famosa trasmissione politica".
Lui "Presidente sono pronto...". I dialoghi erano unici, diventavano uno spasso per noi e per chi ci ascoltava.
Alla fine non riuscivamo mai a contenere la nostra gioia!
La scomparsa di Vincenzo lascerà un vuoto enorme nel mio cuore e in tutta la nostra comunità.
Questo subdolo e infame virus ci ha distrutto nuovamente, porterò per sempre dentro di me il ricordo di una persona che è passata nella mia vita e l’ha riempita di energie positive".
Un suo amico non nasconde la rabbia per quanti ancora oggi sono in strada senza mascherina. Lancia il suo monito lasciando un messaggio proprio sulla pagina della giovane vittima: "Vincenzo Ferraro aveva solo 23 anni. Era ed è mio amico. Giovane, vivo, attivo, colto, corretto, educato, amatissimo dalla sorella e dagli amici. Un ragazzo con il quale potevi confrontarti su politica, economia, mondo. Sempre educato nel porsi e sempre desideroso di capire, sapere. Il covid lo ha strappato a noi.
Aveva 23 anni. Per favore non cominciate a fargli le pulci per trovare un mal di testa qualunque per giustificarne il decesso.
Evitate commenti statistici o inopportuni.
Aveva 23 anni ed il covid lo ha ammazzato. Questa è la verità.
Spero, ma so che sarà inutile, che chi per le strade di Gragnano - la sua città - e non solo di Gragnano, continua a camminare senza mascherina, senza distanziarsi dagli altri, che continua ad accalcarsi dinanzi e dentro ai bar per consumare, che continua a fumare a mascherina abbassata, che la indossa solo quando vede una volante e poi la riabbassa perché fa il guappo, che continua a sostenere che è passato tutto e che questa malattia colpisce solo i malati e gli anziani, si passi la mano sulla coscienza.
Domani potrebbe vedere un proprio figlio, finire in ospedale, magari in terapia intensiva. E magari proprio lui".
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